L’Europa assente: è la BCE che sta tenendo su la baracca
Ue: Prodi; non piu’ in equilibrio, guidata dalla Germania
(ANSA) – Bologna, 7 marzo – L”Europa “non e’ piu’ un continente in equilibrio fra diversi Paesi che si bilanciano l’uno con l’altro: oggi l’Europa e’ davvero guidata da un Paese solo, che e’ la Germania”. Lo ha detto, a margine di una lectio sull’Europa a Bologna, l’ex premier ed ex presidente della Commissione Europea Romano Prodi. “Il problema del ruolo della Germania, che e’ sicuramente un Paese filo europeo – ha osservato – e’ che ha delle grandi difficolta’ a esercitare quel ruolo di equilibrio e di distribuzione di sacrifici e vantaggi che dovrebbe spettare al Paese leader”. Ad ogni modo, ha proseguito Prodi, “abbiamo di fronte a noi due regali fortunati dopo tanta sfortuna: il prezzo del petrolio e soprattutto l’euro che adesso puo’ esportare e, essendosi ben svalutato, puo’ esportare alla grande. Questi due regali della storia – ha concluso – ci devono aiutare ad una politica piu’ solidale, non facile ma che e’ il vero punto perche’ l’Europa e’ cambiata”.
Libia:Prodi,serve cooperazione tra i diversi governi libici
(ANSA) – Bologna, 7 marzo – Per arginare la crisi in Libia “bisogna assolutamente che ci sia una cooperazione tra i diversi governi libici: non si vede perche’ non ci sia una unita’ di azione nei confronti dell’Isis perche’ tutti hanno interesse che il Paese non vada in mano all’Isis”. Lo ha detto a Bologna, a margine di una lectio sull’Europa, l’ex premier ed ex presidente della Commissione Europea, Romano Prodi. Quanto all’allarme lanciato da Frontex riguardo la possibilita’ che dalla Libia possano partire verso l’Europa tra i 500.000 e il milione di persone, Prodi ha osservato che “il dramma dell’emigrazione non e’ una cosa di oggi, non c’e’ bisogno che lo dica Frontex. Il problema – ha aggiunto – e’ mettere la pace in Libia e agire nei Paesi da dove vengono” i migranti, visto che “di libico non ce n’e’ uno. E’ gente che viene dalla parte in guerra o dalla parte della fame. Che questo fenomeno sia incombente da anni – ha concluso Prodi – lo sapevano tutti: ho cercato tante volte di spingere ad affrontarlo alle radici”.
Ue: Prodi, politica europea attiva molto lenta ad arrivare
(ANSA) – Bologna, 7 marzo – In Europa “qualcosa cambia, la Bce ha impedito il disastro, ma la politica europea attiva e’ molto lenta ad arrivare”. Lo ha detto, a margine di una lectio sull’Europa a Bologna, l’ex premier ed ex presidente della Commissione Europea, Romano Prodi. Questo, ha osservato, “lo abbiamo visto anche nel caso dell’Ucraina. Fortunatamente ci sono state trattative ma al tavolo non c’era l’Unione Europea, c’erano la Germania e la Francia. E’ stato importante che fossero Paesi europei e non gli Stati Uniti – ha concluso Prodi – ma non era l’Europa con le sue istituzioni” al tavolo, “ma le grandi potenze europee“.
Ue: Prodi, e’ Bce che sta tenendo su la baracca. Fa impressione che sia un organo ‘non democratico’
(ANSA) – Bologna, 7 marzo – La Banca Centrale Europea “sta tenendo su la baracca” anche se “e’ impressionante che il vero organo che sta salvando l’istituzione europea sia un organo non democratico”. Cosi’ l’ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea, Romano Prodi, ha replicato al termine di una lectio magistralis sull’Europa a chi, dalla platea, gli chiedeva se non vedesse un problema di democrazia nell’azione dalla Bce. Nel corso della lezione tenuta a Bologna alla Scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico, parlando dell’istituto guidato da Mario Draghi Prodi aveva spiegato che, di fronte alla crisi economica internazionale, “per fortuna abbiamo avuto l’allargamento dei compiti della Banca Centrale Europea”. Compiti, ha proseguito, “che sono stati usati fino in fondo dal governatore Draghi“. Tanto che, ha argomentato il professore, “se in questi giorni noi abbiamo un respiro nell’economia europea e’ perche’, quasi al di la’ delle sue prerogative, Draghi sta immettendo nell’economia europea una enorme quantita’ di denaro. Questa disponibilita’ ha abbassato il tasso di interesse dei titoli e il valore della moneta nei confronti del dollaro, per grazia di Dio, finalmente e’ crollato. Bisognava farlo tre anni prima – ha chiosato Prodi – comunque va bene cosi’, e’ arrivato e adesso ci troviamo di fronte a una situazione quasi provvidenziale”.