Gorizia e Nova Gorica: un confine caduto grazie all’integrazione europea
A Nova Gorica la cerimonia per il ventennale dell’ingresso nell’Ue
Una serata emozionante nel ricordo di un confine che è caduto grazie all’integrazione europea, in vista anche del prossimo progetto di Capitale europea della Cultura fra le due Gorizie
Articolo su Radio Capodistria del 09 maggio 2024
Nova Gorica – “Noi che siamo cresciuti vicino al confine non dimenticheremo mai il sentimento di immenso orgoglio quando, venti anni fa, ci siamo resi conto di essere diventati parte di una grande famiglia europea”. Insolitamente emozionato, il primo ministro, Robert Golob, ha aperto con queste parole il suo intervento per celebrare il ventesimo anniversario dell’adesione della Slovenia all’Unione europea.
Fra gli invitati di primo piano l’allora presidente della Commissione Romano Prodi, il cui ingresso in platea è stato accolto da un lungo applauso, condiviso con gli artefici di quel percorso storico, il capo del governo Anton Rop e Borut Pahor, che allora sedeva sullo scranno più alto della Camera di Stato. Prima di Golob aveva preso la parola il Commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic, che ha sottolineato il valore dell’ingresso in termini di benessere e sviluppo. Lenarcic ha inoltre menzionato Nova Gorica come luogo simbolico di integrazione europea, anche in vista del progetto di capitale europea della Cultura condiviso con Gorizia. Prima della cerimonia ai nostri microfoni l’eurodeputato Socialdemocratico Matjaž Nemec si è soffermato anche su questo e ha dichiarato: » Simbolicamente di nuovo insieme, qui, dopo 20 anni, a Nova Gorica, insieme, con Gorizia italiana, siamo entrati insieme n10ell’Unione europea. e ora possiamo vederne le conseguenze che sono più che positive.
Il prossimo annpo il progetto più importante per le due Gorizie, Capitale europea della Cultura, quindi un progetto che ci riunisce, che ci rende più forte, nel passato, nel presente e nel futuro. Un messaggio molto forte, di grande impatto, che va raccontato in tutta l’Europa, in tutto il mondo ». Sulla stessa lunghezza d’onda le dichiarazioni del deputato al seggio specifico della minoranza autoctona italiana, Felice Žiža: »da quando la Slovenia è entrata in Europa, i nostri diritti vengono applicati con grande senso di responsabilità. Ma, soprattutto, questo si risente in maniera positiva nei rapporti bilaterali fra Italia e Slovenia, il che aiuta tutto il territorio nazionalmente misto, sia nell’Istria croata che in quella slovena, che nel Friuli-Venezia Giulia. Quindi noi ci sentiamo parte integrante di un ampio territorio dei tre Stati, e in senso ancora più ampio di tutto il territorio europeo».
Il programma musicale della serata è stato caratterizzato da interventi di grande prestigio, come quello del giovane pianista italo-sloveno di origine russe Alexander Gadjiev, e seguito dal concerto di Vlado Kreslin, sempre ispirato dall’idea di ricordare le numerose opportunità che la Slovenia ha ottenuto.