Nel 2011 un lavoro sempre più intenso, e spero proprio anche utile, ci aspetta
Il momento degli auguri, che rivolgo a tutti di cuore anche a nome di quanti collaborano con la Fondazione, è, anche quest’anno , occasione di riflessione su quanto abbiamo fatto e vorremmo fare.
Il 2010 è stato definito un anno di ’passaggio’, importante e critico. Passaggio da un mondo ‘monopolare’ ad uno ‘multipolare” , dalla crisi alla sperabile ripresa, ma soprattutto, me lo auguro, passaggio dalla soluzione dei conflitti con la forza a quella nel dialogo e nella collaborazione.
Il titolo e gli obiettivi della Fondazione trovano, in questa situazione molto dinamica, occasioni di lavoro importanti, in varie parti del mondo e su diversi tipi di problemi.
Dopo la presentazione del rapporto sulla ristrutturazione del ‘Peacekeeping’ in Africa ho visto una grande opportunità nel contribuire al processo di integrazione del continente quale condizione indispensabile per lo la pace, lo svilluppo economico e la crescita democratica, dei popoli Africani. La conferenza di Bologna ‘Africa 53 countries. One Union‘, è stata un momento fondamentale dell’impegno della Fondazione.
L’idea di mettere attorno allo stesso tavolo Nazioni Unite, Unione Africana, Banca Mondiale, Banca Africana di sviluppo, Organizzazione Mondiale del Commercio , ed i tre maggiori protagonisti della presenza straniera in Africa, Unione Europea, Stati Uniti, Cina, ha aperto orizzonti quasi insperati.
Tanto che è già in agenda, per la metà di Giugno 2011, una analoga iniziativa a Washington, ed in previsione una terza nel 2012 ad Addis Abeba.
In un importante vertice ad Addis Abeba a metà ottobre, promosso dalla Fondazione, con rappresentanti di altissimo livello tra i protagonisti del summit Bologna, è stato concordato un cammino di lavoro per arrivare a Washington con proposte concrete di collaborazione sui temi di pace e sicurezza, sviluppo di infrastrutture e apertura dei mercati. Su questi temi
abbiamo naturalmente svolto dialoghi e approfondimenti continui con associazioni e individui che (in Italia o all’estero) si occupano di queste tematiche.
Anche se, innegabilmente, l’Africa è stata al centro delle nostre attenzioni, abbiamo però anche tenuto vive , come dai nostri programmi, attività, soprattutto con interventi formativi, in due altre aree importanti del mondo, anche se per motivi molto diversi tra loro, Iran e Cina .
Raccontare il nostro punto di vista e le nostre esperienze è sempre un momento importante per aiutare la soluzione di problemi, evitare incomprensioni, o prevenirne l’insorgere. Intendo continuare a farlo.
Per il 2011 la Fondazione prevede di proseguire con continuità il lavoro del 2010 con una tema nuovo a me particolarmente caro. Quello dell’Unione Europea che mai come oggi vive la necessità di un rinnovato sforzo di collaborazione tra i suoi popoli per riprendere lo straordinario processo di integrazione iniziato sessanta anni fa e che in particolare nell’ultimo
anno pare essersi smarrito. La Fondazione promuoverà iniziative a favore di un rafforzamento della Unione Europea come protagonista, oggi molto debole, della poitica estera sullo scenario internazionale.
Un lavoro sempre più intenso, e spero proprio anche utile, ci aspetta.
Sempre lieti di ricevere da chi vorrà stimoli ed idee,
di nuovo a tutti Buon Natale e Buon Anno!!