Non c’è Europa senza Italia
Romano Prodi – Dall’ ex premier sostegno in prima fila
«L’ Europa non è a tre. E la Francia si smarchi dai tedeschi»
Io e Monti abbiamo lavorato alla Ue insieme per 5 anni e non abbiamo mai litigato
Intervista di Monica Guerzoni su Il Corriere della Sera del 08 gennaio 2012
Reggio Emilia – Fuori dal Teatro Municipale Valli, quando Romano Prodi sparisce dietro un muro di cameramen, fotografi, cronisti e cittadini che vogliono stringergli la mano, una voce rivolta ai giornalisti ironizza: «Guardate che il premier non è lui, è l’ altro!». Ma l’ ex capo del governo, nato a quindici chilometri da Reggio nella cittadina di Scandiano, non è venuto alla Festa del Tricolore per rubare la scena al professore della Bocconi. Ha ascoltato dalla prima fila il discorso di Mario Monti, ha incassato due citazioni dall’ oratore e ha offerto, pubblicamente, il suo sostegno all’ ex commissario, con il quale ha lavorato a lungo in Europa.
Lei ha abbracciato Monti e il presidente le ha reso omaggio dal palco con un «caro Romano…». Ma se il suo governo non fosse stato buttato giù, forse le riforme le avrebbe fatte lei… Davvero non c’ è rivalità fra voi?
«Io e Monti non abbiamo mai litigato, nemmeno una volta. Abbiamo lavorato per cinque anni in Europa, fianco a fianco, io da presidente della Commissione e Monti da commissario. E non c’ è mai stata la minima incomprensione».
Condivide l’ attacco del presidente del Consiglio agli evasori fiscali?
«L’ immagine degli evasori che mettono le mani nelle tasche degli italiani è molto forte. L’ Italia va ricostruita prima di tutto dal punto di vista morale e civico, perché è evidente che la nostra crisi non è soltanto economica. Se non ritroviamo il senso dell’ unità etica e della solidarietà, il Paese è perduto».
Lo scorso anno, nel 150° anniversario dell’ Unità d’ Italia, era stato Giorgio Napolitano a celebrare il Tricolore a Reggio Emilia.
«Il pensiero di Monti è in assoluta continuità con quello del presidente della Repubblica. Il premier ha fatto un intervento di unità e di grandissima etica politica e, non a caso, ha concluso con una frase che non dicono in molti, “viva l’ Italia e viva l’ Europa“».
Monti è impegnato in una delicatissima missione europea. Venerdì a Parigi ha visto Sarkozy e mercoledì a Berlino incontrerà la Merkel. Il premier ce la può fare ad ammorbidire le resistenze della Cancelliera?
«Non c’ è Europa senza Italia, questa è una regola assoluta. L’ Italia deve ritrovare l’ unità interna e il suo ruolo in Europa. Sulle decisioni è chiaro che l’ euro dipende dalla Germania, ma altrettanto importante è l’ atteggiamento della Francia».
Come si sta muovendo Sarkozy?
«Mi chiedo perché Parigi abbia smesso di essere il collante dell’ Europa. Il dovere della Francia è ricomporre l’ unità europea, non fare da ruotino di scorta alla Germania. Ma vediamo quanto dura…».
Pensa che Monti sia riuscito a convincere Sarkozy a invertire la rotta?
«Da quel che ho saputo sull’ incontro di Parigi, il presidente francese ha percepito che così non si va avanti. Con la crisi che comincia a mordere anche la Francia è a rischio e Nicolas Sarkozy ha capito che non può continuare a inseguire la Germania».
Il 20 gennaio Roma ospiterà il trilaterale con Francia e Germania. Il tandem franco-tedesco può diventare un’ alleanza a tre gambe?
«I vertici sono importanti, ma non basta un’ intesa a tre. Ormai è chiaro che serve molto di più».