La mia visione dei fatti
Cinque anni di governo in Europa – La testimonianza di un progetto politico perseguito in un quinquennio denso di avvenimenti significativi per l’Europa e il mondo, dall’introduzione della moneta unica all’allargamento dell’Unione a 25 paesi, all’attacco alle torri gemelle, alla guerra in Iraq. Di quegli anni trascorsi alla guida della Commissione, Romano Prodi racconta i fatti, le emozioni, le sfide, al servizio di un’idea di un’Europa più forte e politicamente integrata.
Un libro di Romano Prodi pubblicato da Il Mulino
24 gennaio 2008 – ISBN: 8815123938 9788815123930
Introduzione
L’idea di questo libro è maturata nella primavera del 2004, durante gli ultimi mesi del mio mandato a Bruxelles. Avevo passato cinque anni intensi alla guida della Commissione europea, che mi avevano portato in un «nuovo mondo» e mi avevano arricchito in maniera straordinaria. In quei mesi mi ero reso conto di tutto quello che era successo in così poco tempo, e di quanto, a partire dal 1999 – quando avevo assunto il mio incarico -, erano cambiate l’Europa e l’Italia.
E così ho pensato di condensare i mille fatti, i mille ricordi, le mille emozioni in un’unica lunga riflessione.
Ho deciso di scrivere queste pagine cercando di offrire una visione d’insieme dell’Europa degli anni in cui sono stato a Bruxelles, e al tempo stesso di dar conto del progetto politico che ho perseguito come presidente della Commissione. Per dare, insomma, una volta per tutte e nella maniera più esaustiva e globale, la mia visione dei fatti. Detto altrimenti – forse nella maniera più autentica -, ho scritto per testimoniare l’Europa che ho conosciuto e vissuto.
Gli ultimi tre anni sono stati per me particolarmente intensi, per il ritorno nella politica italiana che ha seguito la fine del mandato europeo. E tuttavia, il ricordo degli anni a Bruxelles è sempre rimasto vivo, fresco. Non solo quello dei progetti a cui avevo lavorato, ma soprattutto dello spirito con cui li avevo perseguiti e del contesto speciale in cui erano stati realizzati. Scrivere non per raccontare un’Europa «estinta», ma per ribadire in maniera forte e netta che l’Europa esiste ed è viva, nonostante tutte le incertezze e le difficoltà che deve affrontare. Perché nessuno dubiti che il fermento c’è ancora, e che tuttavia serve, oggi ancora più di ieri, continuare a tenerlo in vita.
L’Europa è un progetto reale a cui si può e deve lavorare, e che porta frutti veri quando questo lavoro è fatto con passione sincera. Una testimonianza quindi sul passato recente, ma che è per il futuro e che è soprattutto dedicata alle prossime generazioni.
Le pagine di questo libro sono state scritte nel corso di questi ultimi tre anni. Sono state scritte, corrette, integrate, riviste, accantonate, riprese. Oggi credo che siano sufficientemente mature per poter essere offerte al lettore italiano ed europeo. Come unica premessa vorrei solo dire che non parlano di un mito, di un’Europa delle meraviglie, ma di un’Europa vera, che quasi mezzo miliardo di cittadini, da Oporto a Cracovia, da Palermo a Stoccolma, toccano ogni giorno con mano, perché è ormai la nostra casa comune, e la condizione imprescindibile per assicurare un futuro ai nostri figli, e alla nostra civiltà europea.
Al centro di questo libro c’è l’Europa che si è trasformata profondamente nell’ultimo decennio. C’è l’Europa come percorso e ambizione, quell’Europa che ha conosciuto difficoltà importanti, e che adesso deve necessariamente tornare a marciare, forse in maniera diversa, con rinnovato coraggio e passione. Le pagine di questo libro parlano di questa Unione europea, con la speranza che si risvegli la voglia di fare insieme che ha sempre caratterizzato il processo di integrazione comunitario, e che si rianimi lo spirito che l’ha sostenuto.
Romano Prodi