Prodi con Ban Ki Moon a San Marino: “La democrazia non si fa in una notte”
Ban Ki Moon a San Marino “La democrazia non si fa in una notte”
Articolo su La Repubblica Bologna del 01 aprile 2013
ll segretario Onu, sul monte Titano per l’insediamento dei reggenti, pone l’accento sul lungo lavoro per costruire e migliorare uno stato in cui i cittadini partecipino alla vita politica. Prodi: “Serve dialogo”. Domani il rappresentante delle Nazioni Unite sarà a San Patrignano.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban ki Moon, è a San Marino per una visita di Stato. Al segretario Onu spetta oggi l’orazione ufficiale per l’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti, Antonella Mularoni e Denis Amici.
Nel pomeriggio farà visita al centro storico e all’Archivio di stato. In serata il concerto dell’Orchestra d’archi della Repubblica al Teatro Titano, alla presenza dei nuovi Reggenti Mularoni ed Amici. La mattina del 2 aprile sarà in visita alla comunità di San Patrignano, a Coriano (Rimini), quindi raggiungerà l’aeroporto ‘Fellini’ per ripartire alla volta di Andorra su un velivolo dell’Aeronautica militare spagnola.
All’insediamento dei nuovi reggenti sanmarinesi, oltre ai diplomatici accreditati presso il Titano e tutte le autorità e istituzioni locali sono presenti, tra gli altri, l’ex premier e presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, accompagnato dalla moglie e l’ex ministro dell’Istruzione ed ex sindaco di Milano, Letizia Moratti.
“La democrazia può essere sempre migliorata, ogni società deve fare un sforzo costante per rafforzare le proprie istituzioni e i propri sistemi democratici”. E’ quanto sostiene il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, in un passaggio della sua orazione all’insediamento dei nuovi Reggenti di San Marino, una delle più antiche democrazie del mondo.
“In tutto il mondo – osserva in un altro passaggio del discorso – ci sono persone che stanno lottando per contribuire a determinare il proprio futuro. Chiedono lavoro, giustizia, che venga posta fine alla corruzione e di partecipare al potere politico che spetta loro. Questa storia è solo agli albori – aggiunge Ban ki Moon -: le democrazie non nascono in una notte, non si costruiscono in un anno, né una o due elezioni fanno una democrazia. Le democrazie hanno bisogno di un impegno sostenuto e diligente”.
Il sistema democratico di San Marino “con due capi di Stato è un elemento distintivo e non ve ne è uno uguale altrove: altri paesi possono apprendere dal vostro modello. La lezione non è che tutti dovrebbero avere due capi di Stato con un mandato di sei mesi: la lezione è che ciascun paese dovrebbe adottare il modello di democrazia che meglio funziona per quella realtà, a condizione che conferisca realmente autorità e responsabilità a tutti i cittadini”.
“Un’altra caratteristica della democrazia sanmarinese – ha osservato – è che i suoi cittadini possono presentare istanze ai capitani reggenti su temi di pubblico interesse. E questa è lezione importante: la democrazia permette agli individui di dialogare con le autorità al fine di raggiungere obiettivi comuni. Per secoli – ha sottolineato ancora Ban Ki Moon – San Marino ha dimostrato che garantire i diritti e le opportunità nel rispetto della legge genera un circuito virtuoso: avete una società civile vivace e il vostro settore privato è intraprendente, spalleggiato da istituzioni che sono tenute a rispondere delle loro azioni”.
Secondo il segretario generale dell’Onu, “in varie parti del mondo siamo stati testimoni di minacce allarmanti a risultati ottenuti con fatica attraverso l’esercizio della democrazia”. Pertanto, sottolinea, “sono profondamente turbato dalle crescenti pressioni e restrizioni imposte alla società civile in certi paesi: alcune autorità hanno introdotto leggi preoccupanti che rendono quasi impossibile l’operatività delle organizzazioni della società civile. I sostenitori della democrazia si trovano ad affrontare nuove sfide”.
Di fronte ad un simile quadro, ammonisce Ban Ki Moon, “dobbiamo fare quanto in nostro potere per non tornare indietro. L’Onu deplora ogni misura volta a sopprimere le organizzazioni della società civile: esse sono essenziali per il benessere di ogni nazioni e meritano protezioni e sostegno”.
Per questo, conclude nella sua orazione il numero uno del Palazzo di Vetro, “ho invitato le autorità dei vari paesi ad ascoltare i loro popoli: gli ultimi due anni ci hanno insegnato che non si può ignorare la voce del popolo, nè si possono mettere a tacere le rivendicazioni di giustizia”.
Prodi: “Democrazia dialogante”. Quella di San Marino “è una democrazia dialogante che è un esempio per tutti”. Lo ha detto l’ex premier Romano Prodi al termine dell’insediamento dei nuovi reggenti sanmarinesi. “Nel rapporto tra i cittadini e lo Stato – ha osservato – e nel rapporto tra diverse funzioni statuali è un meraviglioso esempio. Ognuno – ha replicato a chi gli chiedeva se fosse esportabile in altri Stati – deve trovare la sua forma ma il contenuto in sé, cioè una democrazia dialogante, è un esempio per tutti. Poi il modo in cui applicarla dipende da paese a paese”. Commentando l’orazione del segretario generale dell’Onu che, in un passaggio, ha sottolineato l’importanza delle azioni compiute dai piccoli Stati, Prodi ha concluso spiegando che “il mondo non è fatto soltanto di grandi protagonisti ma da coloro che hanno buona volontà e desiderio di pace”. E sull’attuale situazione politica italiana: no comment.
Italia rimuova San Marino da black list. La Reggenza “auspica che l’Italia rimuova quanto prima il nostro Paese dalla black list, che tanto sta penalizzando le nostre imprese e più in generale la nostra economia”. E’ quanto si legge in un passaggio del discorso della nuova Reggenza. “San Marino – si legge in un altro passaggio della Reggenza composta dai due Capitani, Antonella Mularoni e Denis Amici – ha infatti posto in essere ogni atto propedeutico a tale uscita, come riconosciuto anche dalle maggiori Organizzazioni internazionali. Tale rimozione dalla black list – viene sottolineato ancora – consentirebbe di guardare con maggiore ottimismo al futuro, nella volontà di questo Paese di continuare a generare benessere non solo per coloro che in questa Repubblica vivono ma anche per i tanti che qui lavorano e per il circondario, ove buona parte della ricchezza prodotta su questo territorio è stata spesa e investita per decenni”.