Le sanzioni sono un suicidio collettivo: urgente avviare un dialogo strategico
Ue-Russia, Prodi: sanzioni sono suicidio collettivo. L’ex presidente del Consiglio al III Forum eurasiatico: “Ci rimettono Russia ed Europa, non Usa”
(ilVelino/AGV NEWS) 23 ottobre 2014 – “Le sanzioni sono un suicidio collettivo”. Non usa mezzi termini l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, oggi presidente della Fondazione per la Collaborazione dei Popoli, in un’intervista al Primo Canale della televisione russa. “I problemi nell’export creano problemi a Paesi Ue e la Bce fa quello che può” visto che “le sue decisioni sono applicate in ritardo per la differente politica tedesca” ha sottolineato Prodi nel suo intervento al Forum Eurasiatico di Verona, organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Gazprombank. Il Professore ha sottolineato come “le sanzioni incrociate creino problemi nei rapporti economici tra Russia ed Europa” e favoriscano “un esodo di capitali” e ha poi ricordato il particolare momento che vive il Vecchio Continente con “la tensione in Ue, l’aggravamento della crisi” e la “situazione instabile che non dà sicurezza che possa proseguire l’abbassamento dei prezzi delle materie prime, in particolare del petrolio”.
“Nell’attuale situazione ci stiamo rimettendo in due: Russia ed Europa, ma è chiaro che non ci rimettono gli Stati Uniti. Non ci dobbiamo far fare il gioco delle carte dagli altri, così non siamo in possesso della nostra politica economica, ma qui è in gioco il nostro futuro” ha detto ancora Prodi che oggi è presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i popoli. “Sono preoccupato che anche la Germania possa entrare in recessione, dopo i segni negativi registrati negli ultimi due trimestri. La Germania si è salvata per lungo tempo con l’export: oggi l’export è in crisi e di conseguenza è in difficoltà anche la politica tedesca”. Per l’ex premier, che è entrato nel merito della causa del conflitto, “l’Ucraina non può essere né russa né europea perché appartiene per la sua storia alla Russia ma ha anche un rapporto stretto con l’Europa. L’Ucraina può avere rapporti con entrambi e ritengo che l’Europa abbia l’obbligo di sostenere la neutralità, per questo da presidente del Consiglio mi opposi al suo ingresso nella Nato. La Russia, dal canto suo, dovrà supportare il cessate il fuoco, non dare armi ai separatisti, ritirare truppe e paratruppe e avviare un dialogo sul gas”.