Mai più parole come pietre

Articolo di Romano Prodi su Il Messaggero del 15 Dicembre 2009    
  
La gravissima aggressione al presidente del Consiglio ha colpito tutto il nostro Paese, non solo la classe politica ma tutti noi. Ci ha colpito in modo profondo perché un atto di simile violenza, da qualsiasi parte esso provenga, non solo è un’inaccettabile offesa verso una persona che ricopre un’altissima responsabilità politica, ma costituisce una lacerazione della nostra vita democratica. La democrazia è stata infatti costruita per sostituire con il dialogo e con la parola il modo di vita di una società che prima era regolata solo dalla sopraffazione e dalla violenza.

Un atto di questo tipo, anche se proviene da un uomo debole, non è solo un’aggressione verso una persona ma un passo indietro per tutta la nostra comunità. In queste difficili ore che seguono questa azione sciagurata è iniziata una doverosa riflessione se questo sia un episodio isolato o se segni l’inizio della diffusa violenza politica che già in passato ha insanguinato l’Italia. Vorrei che evitassimo di dividerci anche su questa previsione perché l’uno o l’altro esito dipendono solo da noi, dalla nostra moderazione e dalla nostra capacità di regolare i nostri comportamenti e di misurare le nostre parole.

Nei sistemi democratici le parole possono davvero essere più terribili e pericolose delle armi offensive. E dietro a noi abbiamo ormai troppi anni in cui, dentro e fuori dal Parlamento, la parola ha cessato di essere strumento di convincimento per divenire un’arma di offesa. Un’arma che scava solchi fra le persone, fra i gruppi e fra i partiti, un’arma che dovremo, soprattutto nelle prossime settimane, usare con prudenza e con saggezza.

Mentre auguro al presidente del Consiglio una pronta e completa guarigione, voglio insistere perché la parola ritorni ad essere strumento di dialogo e convincimento e diventi quindi il primo baluardo della nostra democrazia. In tale modo questo triste episodio rimarrà un tragico episodio ma non sarà l’inizio di tragedie ancora più grandi per l’Italia.

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Dati dell'intervento

Data
Categoria
dicembre 15, 2009
Italia