L’arroganza tedesca, il cambiamento inglese, la svolta USA-Russia e l’Italia che non ha ruolo
Romano Prodi a In mezz’ora: “Il potere tedesco è arrogante. Da Corbyn segnale di cambiamento. L’Italia? Non ha un ruolo”
Intervista di Lucia Annunziata a Romano Prodi a In mezz’ora su Rai Tre, riportata da Huffington Post del 27 settembre 2015
“Il potere tedesco è arrogante“. L’ex presidente del Consiglio Romano Prodi è intervenuto a In mezz’ora, su Rai Tre. Il Professore ha parlato di questioni internazionali. Dal dialogo ripreso tra Stati Uniti e Russia alla guerra in Siria fino alla lotta al terrorismo. E ovviamente del caso di questi giorni sulle emissioni Volkswagen: “Quando arrivi a un livello di sicurezza, chiamiamola anche di arroganza, così forte, i freni inibitori sono a rischio”.
“In Germania – dice Prodi a proposito del ‘sistema tedesco’ e dello scandalo che ha riguardato la Volkswagen – non c’è contraddittorio” tra i vari attori sociali, “c’è un sistema molto compatto”. Oggi il caso Dieselgate emerge “una crisi di un sistema, molto più complicata” di una crisi politica che interessa solo la Merkel. “Non a caso le irregolarità legate alla Volkswagen sono state scoperte da un’autorità americana. La cosa è stata messa fuori da una struttura non europea”.
“E’ ricominciato, ed era ora, il dialogo tra Stati Uniti e Russia, contro l’Isis. E Fa francia non vuole stare fuori da questo gioco. Un pò come Cavour con la guerra di Crimea, ha detto Romano Prodi a proposito dei primi raid di Parigi in Siria. “Se il colloquio iniziale tra americani e russi va avanti il terrorismo è davvero finalmente in difficoltà“.
1/2 ora del 27/09/2015 – R. Prodi intervistato da L. Annunziata from Romano Prodi on Vimeo.
“Non capisco a tutt’oggi perchè l’Italia si sia fatta trascinare dalla Francia a fare una guerra contro se stessa”, aggiunge Prodi sulla guerra in Libia. “Oggi dobbiamo fare in modo che tutte le fazioni si siedano attorno a un tavolo”, aggiunge Prodi riferendosi alla situazione attuale. Tuttavia, dice l’ex presidente del Consiglio, oggi l’Italia non ha un ruolo in Ue.
“La Siria è sempre stata una ‘figlia’ della Francia, Chirac era il papà, il confessore dei siriani. Un rapporto profondissimo. Il punto è che è ricominciato, ed era ora, il dialogo Usa-Russia contro l’Isis e la Francia non vuole stare dietro di questo gioco”, ha sottolineato l’ex premier.
“L’unico esercito che può contrastare l’Isis è l’esercito di Assad, amico di Putin ma non di Obama. Se il colloquio Usa-Russia va avanti il terrorismo va davvero in difficoltà -ha spiegato ancora Prodi-. Rinforzano Assad, non hanno alternativa, sono gli unici scarponi che sono sul terreno. Il nemico comune è l’Isis“.
A proposito del nuovo leader dei laburisti inglesi Jeremy Corbyn, Romano Prodi dichiara che dalla sua scalata al partito arriva un “segnale di novità, di cambiamento. Non so se sarà anche un segnale di rinascita, ma certamente un cambiamento lo porterà”.
Sulle questioni interne, Prodi afferma che la fiducia in Italia “è migliorata, c’è stata una certa ripresa” e “abbiamo tanti fattori favorevoli come il petrolio basso e dollaro alto. Ma il lavoro è la mia grande preoccupazione“.
“Tutte le nuove tecnologie spingono per una ripresa senza lavoro, con un lavoro scarso o con occupazioni di altissimo livello, c’è una espulsione della classe media”, ha aggiunto l’ex premier: “Senza crescita il lavoro non aumenta.
Dobbiamo spingere la crescita, c’è una situazione migliore della precedente, vedo che continua un andamento leggermente positivo, se questo prosegue per qualche altro mese il discorso occupazione può muoversi“.