Prodi, un incarico in Africa per l’Onu.
Si va delineando il futuro dell’ex premier. “Quel che è certo è che non tornerò a fare politica in Italia”
Di Marco Marozzi – La Repubblica – 31 08 2008
31 Agosto 2008
Roma – “Se devo stabilire una gerarchia, il mio primo obiettivo è l’Africa. Credo di avere un patrimonio accumulato, c’è una saldatura nata in questi anni lavorando con i leader di un continente che pur fra mille difficoltà sta crescendo. Poi metterei la Cina, la Russia, Paesi con cui ho rapporti molto profondi. Ma c’è tutto un mondo su cui lavorare. Di certo non c’è nessuna possibilità di ritorno a far politica in Italia”. Romano Prodi ha ripreso a parlare del suo futuro. Con due punti netti: “Ogni tipo di eventuale lavoro sarà esclusivamente al di fuori del nostro Paese. Non ci sarà alcuna decisione prima della fine dell’estate”. Questione di qualche settimana. Quando andrà a registro la Fondazione per la collaborazione fra i popoli messa in piedi da Prodi. Quando si definiranno scenari europei ed extraeuropei. Dal palazzo di vetro raccontano che gli stati africani fanno pressione perché l’italiano diventi un tramite fra loro e l’Onu, forte della sua esperienza alla guida della Commissione UE. Prodi qualche mese fa è stato invitato, quando ormai era solo il Professore, semplice cittadino pur con molti ex nella sua storia, ad un vertice dell’Organizzazione per l’unità africana, Ua a il Cairo.
Si tratta di vedere cosa deciderà il segretario dell’Onu, Ban Ki-Moon, che definirà le linee dell’organizzazione per il 2009 e che nei giorni scorsi era a Torino dove ha ringraziato l’Italia per le attività di peacekeeping allestite “in varie parti del mondo, dal Libano all’Afghanistan, all’Africa”. L’Ua punta a rafforzare il suo rapporto con le Nazioni Unite e il suo peso internazionale tentando di stabilire insieme una linea unica per le molte crisi e un’agibilità di intervento e di collegamenti. Dal Darfur (dove il contingente Onu-Ua è stato rinnovato con l’astensione degli Usa, critici verso il Sudan) allo Zimbabwe, dalla Somalia alla Mauritania, al Sahara occidentale, dove l’inviato dell’Onu Peter van Walsum è appena stato richiamato dopo l’ennesimo insuccesso nel tentativo di risolvere il conflitto Marocco – Fronte Polisario. Ci sono difficoltà, equilibri e divisioni immense da superare.
Prodi rifiuta di rispondere a ipotesi che lo riguardano. “non so niente”.
Ha scelto di parlare in questi giorni in luoghi fuori dallo scenario politico italiano. Un incontro organizzato da una libreria a Riccione, un seminario di cattolici della Rosa Bianca a Roncegno, nel Trentino. Feste popolari con gran folla, fuori dai circuiti delle kermesse estive dei partiti. Scelte volute, con solo la moglie Flavia la suo fianco. Ma il futuro incombe.