Romano Prodi completa la sua prestigiosa esperienza internazionale alle Nazioni Unite
Il presidente Romano Prodi è stato nominato dal segretario Generale dell’Onu Ban Ki Moon alla guida del Panel istituito dalle stesse Nazioni Unite e dall’Unione Africana che si occuperà della gestione dei finanziamenti delle missioni di peacekeeping in Africa.
Il panel, letteralmente un gruppo di esperti è completato da addetti ai lavori di alto livello come James Dobbins (Stati Uniti), Jean-Pierre Halbwachs (Mauritius), Monica Juma (Kenya), Toshi Niwa (Giappone) e Behrooz Sadry (Iran).
Gli obiettivi del “panel” sono stati stabiliti dalla risoluzione numero 1809 del Consiglio di sicurezza votata il 16 aprile scorso. (in calce il testo del comunicato ufficiale in inglese e in italiano ndr)
Nella stessa risoluzione è precisato che il gruppo di lavoro dovrà fornire una relazione al Consiglio di sicurezza stesso entro la fine dell’anno. Il gruppo, oltre a visitare tutti i paesi nei quali sono operative missioni di peacekeeping internazionali, farà la “spola” tra New York, sede dell’Onu e Addis Abeba, capitale dell’Etiopia e sede principale dell’Unione Africana.
Il gruppo si riunirà per la prima volta il 15 settembre e incontrerà, nell’occasione, il segretario Ban Ki Moon.
Dopo i tanti anni d’insegnamento all’università, dopo l’esperienza da ministro, poi da presidente dell’Iri, quindi due volte presidente del consiglio italiano e presidente della commissione europea, Romano Prodi completa la sua prestigiosa esperienza internazionale alle Nazioni Unite. Lo fa per una causa molto importante, in questo momento forse la più importante, la perenne crisi africana, che all’annoso problema della fame -peggiorato dalla recente crisi alimentare- vede aggiungersi i continui focolai di guerra che colpiscono alcuni paesi in grande difficoltà.
Durante il suo mandato alla Commissione europea e poi negli ultimi due anni al governo dell’Italia Prodi ha sviluppato un rapporto molto proficuo con l’Unione Africana e i suoi leader più rappresentativi. Non è un caso che ad uno degli ultimi vertici dell’Unione Africana nel gennaio 2007 Prodi sia stato l’unico leader invitato ad assistere ai lavori e a parlare all’assemblea. L’Africa dunque spera in Prodi, nelle sue capacità di mediatore e nella sua conoscenza della realtà del continente per facilitare il miglioramento delle varie situazioni di inabilità. E allo stesso tempo le Nazioni Unite vedono in Prodi il personaggio adatto a oliare i meccanismi di un dialogo che con tanti leader africani è molto difficile e a volte impossibile.
La telefonata con la quale il segretario generale Ban Ki Moon annunciava a Prodi la decisione è giunta ieri, 12 settembre, in serata poco prima che Prodi si immergesse in un dibattito a Novellara con Gad Lerner. A seguito della nota ufficiale delle Nazioni Unite, diramata in tarda serata, si sono succeduti numerosissimi messaggi di stima e di augurio per la nuova avventura. Dal Quirinale il Presidente della Repubblica Napolitano ha inviato i suoi affettuosi auguri a Prodi che “potrà dare il contributo della sua esperienza e della sua passione”. Dal Senato gli auguri di buon lavoro del Presidente Schifani per “un difficile e prestigioso incarico che premia la vocazione del presidente Prodi e del nostro Paese di affrontare le situazioni di crisi internazionale nella collegialità”. Schifani ha fatto gli auguri al presidente Prodi da parte di tutto il Senato. Il segretario del Pd Walter Veltroni, a nome proprio e di tutto il partito, si è detto sicuro che: “uno statista della sua esperienza darà un contributo appassionato alla ricerca della pace nel continente più t ravagliato”. Per il ministro degli esteri del governo ombra, Piero Fassino, l’incarico rappresenta “un giusto riconoscimento alle sue doti di uomo politico da sempre attento ai problemi più acuti del sud del mondo e da sempre impegnato per un governo della globalizzazione”. Per Massimo D’Alema la nomina di Prodi “è un riconoscimento a Prodi che ha fatto un grande lavoro per costruire rapporti di solidarietà con l’ Africa, ed è un riconoscimento al nostro Paese che ci rende orgogliosi”.
Segue testo della dichiarazione ONU relativa alla Istituzione e convocazione della Commissione speciale Unione Africana con annessa traduzione.
Establishment of the AU-UN Panel pursuant to Security Council
resolution 1809 (2008)
The African Union-United Nations Panel to consider how the
international community can support African Union peacekeeping
operations established under a United Nations mandate was established,
pursuant to Security Council resolution 1809 (2008) and following
consultations with the African Union Commission Mr. Romano Prodi (Italy) was appointed to chair the Panel of
distinguished persons, which will include Mr. James Dobbins (United
States); Mr. Jean-Pierre Halbwachs (Mauritius); Ms. Monica Juma
(Kenya); Mr. Toshi Niwa (Japan) and Mr. Behrooz Sadry (Iran). The Panel will consider lessons from past and current African Union
peacekeeping efforts and explore possible options to enhance the
predictability, sustainability and flexibility of resources for
African Union peacekeeping operations mandated by the Security
Council. Members of the Panel will travel to New York on 15 September to meet
with the Secretary-General and begin their deliberations. The Panel’s
report is scheduled to be submitted to the Security Council by the end
of the year.
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Istituzione della Commissione speciale Unione Africana – Nazioni Unite in seguito alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1809 (2008)E’ istituito su mandato delle Nazioni Unite, in seguito alla risoluzione del Consiglio di sicurezza n° 1809 del 2008 e a
consultazioni con la Commissione dell’Unione Africana, la commissione speciale Unione Africana – Nazioni Unite atta a considerare le possibilità di supporto delle operazioni di peacekeeping in Africa da parte della Comunità internazionale.
A guidare la Commissione è stato nominato il signor Romano Prodi (Italia).
Gli altri membri saranno il sig. James Dobbins (USA) il sig. Jean-Pierre Halbwachs (Mauritius), la Sig.ra Monica Juma (Kenia); il sig. Toshi Niwa (Giappone) e il sig. Behrooz Sadry (Iran).
La commissione terrà conto delle esperienze del passato e degli impegni di peacekeeping messi in atto dall’Unione Africana e vaglierà le possibili opzioni di prevedibilità, sostenibilità e flessibilità delle risorse messe a disposizione dell’Unione Africana da parte del Consiglio di sicurezza.
I membri della commissione si troveranno a New York il 15 settembre per un incontro col Segretario Generale e per dare inizio ai lavori. La presentazione della relazione finale della commissione è prevista per la fine dell’anno.