Prodi a Tehran
Desta una certa sorpresa (ma forse non tanto) leggere sul Foglio e sul Riformista commenti sdegnati sulla visita del professor Romano Prodi a Tehran per partecipare alla Conference “on Religions in the Modern World”, organizzata dal Club di Madrid (di cui Prodi è membro insieme ad un selezionato numero di ex leaders politici occidentali), dalla Fondazione per il dialogo tra le civiltà, presieduta dall’ex Presidente Iraniano Mhommad Khatami e dal Centro di Oslo per la pace e i diritti umani, presieduto dall’ex Primo ministro norvegese Magne Bondevik.
Questo incontro faceva parte di una serie di conferenze sui diritti umani e sulla tolleranza che si sono tenute nei mesi scorsi a Tehran, Oslo e Ginevra.
Tra i partecipanti a Tehran vi erano l’ex segretario dell’Onu Kofi Annan, l’ex Primo Ministro francese Leonel Jospin, l’ex Presidente della Confederazione svizzera Joseph Deiss, l’ex Presidente del Portogallo Jorge Fernando Branco de Sampaio, l’ex Presidente della Repubblica irlandese Mary Robinson, per anni Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, studiosi e teologi di diverse fedi religiose.
Prodi ha tenuto un Keynote address (il cui testo è disponibile nel Sito) nella sessione inaugurale aperta da Mhommad Khatami.
A margine della Conferenza i partecipanti sono stati invitati ad incontrare i maggiori referenti politici iraniani.
In particolare Romano Prodi ha incontrato il Sindaco di Tehran Mohammad-Baqer Qalibaf, il Ministro degli Esteri Manouchehr Muttaki, il Segretario del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale Saeed Jalili, la Guida Suprema Alì Khamenei e il Presidente della Repubblica Mahmoud Ahmadineyad.
All’incontro con il Presidente iraniano Ahmadineyad (a cui si riferisce il Foglio) ha partecipato l’ex Segretario dell’Onu Kofi Annan e l’ex Primo Ministro norvegese Magne Bondevik.
È stato un incontro franco e diretto in cui Bondevik ha sostenuto il tema dei diritti umani, partendo dal problema della punizione del reato di apostasia in questi giorni in discussione davanti al Parlamento Iraniano.
Insieme a Kofi Annan non solo sono stati sollevati altri problemi riguardanti i diritti umani, come la condanna a morte dei minorenni, ma il Prof. Prodi ha sollevato direttamente il problema del Medio Oriente, ricordando come dopo le proposte di Olmert la situazione possa evolvere, anche se con le ben note difficoltà, verso momenti più costruttivi sia per Israele che per la Palestina. A questo proposito il Prof. Prodi ha fortemente sottolineato la necessità che l’Iran garantisca, con tutti i suoi mezzi e con tutta la sua influenza, il pluralismo e l’indipendenza del Libano, come premessa per una stabilizzazione dell’intera area.
Questo proprio perché, alla riaffermazione dei principi, si aggiungano azioni concrete e immediate.
Ovviamente tutti i partecipanti hanno espresso le loro opinioni, senza nessuna implicazione per il proprio paese di origine, essendo presenti come semplici privati cittadini, chiamati a colloquio per la loro autorevolezza e non per il loro potere.
Questo significa che la conferenza e gli incontri nulla hanno a che fare neppure con l’attuale impegno di Romano Prodi presso l’ONU, impegno che per altro riguarda esclusivamente la politica di peacekeeping in Africa.
Non è inoltre giustificato presentare un’Italia divisa in due sul mantenere contatti con l’Iran, non solo perchè il Prof. Prodi non rappresenta l’Italia, ma perché la stampa iraniana ha riportato con evidenza la notizia che il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, mantiene giustamente colloqui con una delle persone chiave del governo iraniano, cioè il potentissimo Saeed Jalili, Segretario del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale e responsabile del negoziato nucleare.
Nessun giornale attacca per questo il Ministro Frattini, che pure ha una responsabilità diretta nel Governo, né lo condanna per aver invitato Jalili in Italia.
Gi incontri del nostro Ministro degli Esteri con i responsabili della politica iraniana potranno rivelarsi molto utili per qualche passo in avanti nella direzione della Pace.
a cura dell’Ufficio Stampa del Presidente Romano Prodi