“Il Mondo Che Verrà”: tre incontri televisivi con Romano Prodi su La7
IL MONDO CHE VERRÀ
Tre incontri in esclusiva con ROMANO PRODI
Su LA7, il martedì alle 23:00 dall’11 al 25 ottobre 2011
Dall’aula dello Stabat Mater dell’Università di Bologna, tre incontri con il Professor Romano Prodi sul presente e sul futuro dell’economia mondiale. La sfida dei continenti e le armi per combattere la crisi, cosa fare contro l’aumento della disuguaglianza, la paura del futuro e come vincerla. Tre appuntamenti per capire il mondo che c’è e Il Mondo Che Verrà. Il Professor Romano Prodi torna in cattedra.
Lo fa per confrontarsi con una classe di studenti italiani e stranieri provenienti dalle diverse facoltà dell’Università di Bologna sulla situazione mondiale contemporanea e i possibili sviluppi futuri. A coadiuvare il dibattito, la giornalista e conduttrice Natascha Lusenti.
Il primo appuntamento con Il Mondo Che Verrà – andato in onda l’11 ottobre 2011 – è stato dedicato alla cosiddetta “La Sfida dei continenti”, più precisamente quello europeo, quello asiatico e quello americano, e all’evoluzione dei rapporti socio-politici ed economici tra di essi.
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Partendo dall’ascesa dei grandi Paesi emergenti, il Professore analizza l’attuale instabilità del sistema economico occidentale, la crisi dei debiti sovrani e la strada che ha portato a questa situazione difficile.
L’euro sopravviverà? Romano Prodi affronta così la questione: “L’Euro resisterà perché nessuno ha interesse a buttarlo a mare, non certo la Grecia, non certo l’Italia, ma soprattutto non la Germania. Perché oggi la Germania è di gran lunga il Paese più potente e più forte dell’Europa grazie all’euro”. E ancora: “Non si può avere una moneta comune senza avere anche un bilancio, un politica finanziaria ed economica comune. (…) O noi stiamo assieme, o la battaglia soli non la vinciamo. Neanche la Germania può farcela da sola. E’ grande per l’Europa, è piccola per il mondo”.
Oltre alla situazione finanziaria, Prodi esamina infine la crisi alimentare, l’espansione demografica e il futuro delle risorse energetiche. Un’analisi del quadro presente e dei possibili scenari futuri.
Il secondo appuntamento, intitolato “La Disuguaglianza”, ha avuto come fulcro la questione della sempre più grande divergenza tra classi ricche e classi povere ed è andato in onda il 18 ottobre 2011.
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Commentando la divergenza sempre più marcata tra la popolazione povera e quella più ricca del mondo, Romano Prodi analizza le cause che hanno portato a questa situazione: gli squilibri crescenti nella distribuzione dei redditi e nella pressione fiscale, la mancanza di crescita, il declino del welfare. Ed è proprio da tasse, welfare e istruzione che, secondo il Professore, bisogna partire per costruire una società più equa e più giusta.
E ancora si percorre la storia del welfare state, per capire perché nel mondo occidentale stia oggi regredendo. Il Professor Prodi affronta così il tema e le sue conseguenze: “Un problema del welfare è la riduzione delle risorse, ed è frutto della crisi. É un problema molto serio che obbliga ad alcuni provvedimenti non piacevoli. Aumenta l’età media delle persone in Italia, il cambiamento dell’età pensionabile si esige, altrimenti non ci sono le risorse per tutti. Il problema esiste.”
Infine il focus si sposta sulla situazione italiana: dal ruolo attuale dell’istruzione fino al livello di ricchezza e di equità presenti nel Paese. Romano Prodi lo commenta così: ‘C’è un problema di distribuzione, noi abbiamo un numero di famiglie poverissime. Una famiglia su cinque non arriva alla fine del mese. Abbiamo sì ricchezza, ma mal distribuita.”
Il terzo appuntamento di questo ciclo di incontri è andato in onda il 25 ottobre 2011 con “La Paura”. Questo e’ il titolo scelto per descrivere tre grandi tematiche del mondo contemporaneo: l’immigrazione, la concorrenza internazionale e il futuro dei nostri figli. Partendo dalla situazione dei trentenni di oggi, che vivono in un Paese che mostra segni di sofferenza, il Professore approfondisce lo stato della crescita economica italiana, una crescita che non c’è.
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Prodi descrive lo stato di disoccupazione e di lavoro precario in Italia, analizzando così il fenomeno della “fuga dei cervelli” e dei giovani italiani che non studiano, non lavorano e non sono in un programma di formazione: “Quasi la metà dei giovani tra i 15 e i 24 anni sono precari. Questa è veramente una tragedia nella tragedia: la grande disoccupazione giovanile e il precariato che domina anche nella parte occupata. Allora qui bisogna veramente cambiare registro.”
Da qui, partendo dal confronto con Cina e Stati Uniti e domandandosi se esistono le medesime paure, si arriva al problema del ricambio generazionale, che investe sia il mondo del lavoro sia quello della politica.
Infine, il Romano Prodi si sofferma sul tema dell’immigrazione, esaminando i dati reali di questo fenomeno e la percezione di esso deformata dalla crisi e dalla politica dell’ultimo decennio. Il Professore la commenta così: “La percezione è che gli immigrati siano molti di più di quelli che sono. Innanzitutto per la velocità con cui sono arrivati. E’ vero che gli stranieri in Italia sono meno che in Francia e Germania, ma sono arrivati velocissimi negli ultimi anni perché la nostra società si è trasformata più recentemente ma più in fretta. Uno dei nostri problemi che dobbiamo curare è l’integrazione, è capire che riceviamo delle risorse potenzialmente straordinarie e, adagio adagio, devono essere integrate. La generazione successiva deve diventare una generazione di italiani. Questa è la grande sfida dell’immigrazione.”
In chiusura di puntata, un question time con gli studenti: dal coordinamento delle politiche economiche dei paesi europei in risposta alla crisi a come e quando affrontare le riforme strutturali, dalla posizione attuale dei laureati in Italia al rapporto storico tra USA e Italia e alla sua evoluzione futura nel campo economico.
(Ogni puntata è disponibile su www.la7.tv, la catch up tv di LA7).