Abbiamo bisogno di giornalisti bravi e onesti per una rinascita non solo economica ma civile, sociale e culturale
Intervento del Presidente Romano Prodi in occasione della consegna del Premio al Miglior Studente della Scuola di Giornalismo Ilaria Alpi
nell’ambito del
20° compleanno della Dire Emilia Romagna
Sala Farnese Palazzo D’accursio, Bologna, 29 Marzo 2014
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Carissimi amici della Dire,
desidero ringraziarvi per l’invito che mi avete rivolto e che impegni già assunti da tempo mi hanno impedito di accogliere. Mi avrebbe fatto molto piacere, oggi, essere con voi e consegnare personalmente il Premio intitolato a Simone Rochira, il vostro giovane collega prematuramente scomparso. Questo riconoscimento va, giustamente, al migliore studente della Scuola di Giornalismo ‘Ilaria Alpi’ della nostra città ed è un bel modo per ricordare la grande qualità professionale del lavoro che Simone ha saputo esprimere negli anni trascorsi con voi.
Mi congratulo con il vincitore per il suo impegno e per la determinazione che gli hanno consentito di arrivare a questo buon risultato e mi congratulo anche con tutti gli studenti che hanno completato la Scuola di alta formazione intitolata ad un’altra giornalista troppo presto scomparsa, Ilaria Alpi e alla quale rivolgo un ricordo commosso.
Noi tutti abbiamo bisogno non solo del vostro impegno, ma di una formazione specifica e di alto livello, in tutti i campi del sapere ed anche in questo strategico settore, per far crescere il nostro Paese. Nella vostra futura professione sarete chiamati a informare, dettagliare le notizie, ad essere chiari e inequivocabili, a cercare non dico la ‘verità’, ma certamente l’obiettività dei fatti e a farlo con un atteggiamento sincero. Sarete chiamati a confrontarvi con un mondo che corre veloce, con milioni di notizie che dalla Rete, da tutti i social media alla televisione e ai giornali si moltiplicano in poche ore e dovrete sapere utilizzare questi nuovi strumenti del vostro lavoro senza perdere di vista il compito di un buon giornalista: riferire i fatti, senza rinunciare al proprio punto di vista, ma tenendo bene in mente tutte le possibili opinioni, non solo le vostre. Avete un grande potere nelle mani, usatelo bene. Anche di questo ha bisogno l’Italia oggi per quella rinascita non solo economica ma civile, sociale e culturale ad un tempo.
Nel nostro Paese, ancora più che ovunque, calano i lettori dei giornali e ciò a favore del web e dei programmi televisivi. Senza un’informazione corretta e diffusa non è possibile, oggi, affrontare il mondo e la sua complessità. Internet supplisce al nostro bisogno di essere informati in tempo reale, ma la Rete non ha quella possibilità che invece il giornale offre per un approfondimento della notizia e per una riflessione sui temi fondamentali che richiedono invece un tempo più lungo per essere compresi e spiegati, fino in fondo. E troppa è ormai la spettacolarizzazione delle notizia alla quale i media ci hanno abituato. Il giornale resta, anche per me, un appuntamento quotidiano irrinunciabile, magari letto sul mio iPad.
E naturalmente non voglio trascurare il fondamentale lavoro dei cronisti delle agenzie ai quali spetta il delicatissimo compito della prima gerarchizzazione delle notizie e quella puntuale e fondamentale attività di informare dai diversi territori locali. La vita delle nostre città, e quindi di Bologna, scorre anche attraverso il vostro quotidiano lavoro e la vostra capacità di inviare notizie in modo veloce, obiettivo e il più possibile preciso.
Prima di salutarvi voglio esprimere il mio augurio all’Agenzia Dire Emilia Romagna e a tutti i giornalisti che vi lavorano oggi e coloro che vi hanno lavorato in passato, Vidi nascere questa redazione che oggi festeggia i suoi primi 20 anni di attività, nata nel 1994 come sezione della Dire nazionale, fondata a sua volta da Antonio Tatò nel 1988.
A tutti voi, carissimi studenti e diplomati della Scuola di giornalismo, un augurio particolare per il vostro futuro professionale.
Un affettuoso pensiero alla madre e al fratello di Simone Rochira e a tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato.
Un caro saluto a tutti voi
Romano Prodi