Expo 2015 – Prodi accusa: Ora solo veleni dal trionfo su Smirne al disastro

Il progetto di Expo 2015

Concept plan originale del sito di Expo 2015

Intervista di Marco Marozzi a Romano Prodi su La Repubblica del 25 giugno 2010

E Prodi accusa: Ora solo veleni dal trionfo su Smirne al disastro

BOLOGNA – «Che figuraccia. Mamma mia, che disastro». Romano Prodi commenta il «disastro» dell’ Expo di Milano subito dopo aver assistito al disastro della Nazionale di calcio. Le parole valgono doppio. «Che tristezza» dice il Professore nel suo studio di via Santo Stefano, nel cuore di Bologna, dove sta preparando le sue lezioni per l’ università di Shanghai. Corso estivo, si parte domenica per la Cina. Un altro clima lo attende. Da un Expo terremotato a Milano, a un Expo super decollato a Shangai.

Eppure in Cina l’ Italia ha mandato all’ inaugurazione «solo» il ministro Stefania Prestigiacomo e a maggio a Roma all’ insediamento del nuovo ambasciatore cinese, Ding Wei, non c’ erano le cariche istituzionali italiane. «Ho sempre pensato che la Cina sarebbe stato presto una protagonista della politica e dell’ economia mondiale. Questo mi è stato regolarmente rimproverato dagli attuali governanti. Quindi non mi stupisco rispetto a due episodi che rappresentano la continuazione di una linea passata e che riflettono la scarsa comprensione che essi hanno del ruolo della Cina nel mondo. Secondo una recente indagine della Bcc, l’ Italia è tra i paesi occidentali quello che ha la percezione peggiore nei confronti della Cina».

Prodi parla di Cina per parlare di Italia. Di una «scarsa comprensione» che si risolve in un «disastro». E’ lontanissimo quel 31 marzo 2008 in cui Milano batté Smirne a Parigi 86 a 65. L’ Expo 2015 sarebbe stato nella capitale lombarda, il sindaco Letizia Moratti si sperticò in lodi per Prodi, premier sconfitto e dimissionario che però fra i suoi ultimi atti si impegnò a fondo per l’ Expo a Milano. Poi? «Attorno all’ Expo è andata in scena una lite continua fra strutture di potere» ripete da tempo l’ ex presidente del Consiglio. L’ indice è puntato su tutti: Moratti, Formigoni, Lega, Pdl, liti «su tutto» nel governo. «Milano – ricorda l’ ex premier – la spuntò su Smirne grazie a un grande gioco di squadra del sistema-Italia che poi è saltato».

Letizia Moratti un anno dopo la vittoria, sempre a Parigi, annunciò che Prodi, D’ Alema, Al Gore, altri grandi nomi sarebbero stati nel Comitato d’ onore dell’ Expo. Con la benedizione di Berlusconi. «Veramente, pensavo di esserci già da almeno un anno, dal 2008» ride Prodi. «Invece dopo la vittoria non ho avuto più avuto notizie né alcun aggiornamento sui lavori».

«La questione non è mai stata il comitato d’ onore, ma un percorso condiviso che consentisse di portare in porto un evento di tale portata» è il commento di Prodi. «Gli unici aggiornamenti sull’ Expo di Milano li ho avuti recandomi all’ estero per il mio lavoro. E non mi hanno fatto per niente piacere. Molti di quelli che a Parigi ci avevano dato il voto, mi chiedevano preoccupati che cosa stesse succedendo, come mai la macchina non si fosse ancora messa in moto. Verso di loro, io ed altri del mio governo ci eravamo spesi in prima persona». E i turchi? «Lasciamo perdere i loro commenti». E adesso cosa si augura? «L’ Expo riguarda l’ interesse nazionale. Per questo, il mio augurio è che si raggiunga un’ intesa. Non solo sugli aspetti immobiliari. Sui contenuti».


Visualizzazione ingrandita della mappa
L’area su cui dovrebbe sorgere Expo 2015

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Dati dell'intervento

Data
Categoria
giugno 25, 2010
Interviste

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