La Grecia ha potuto imbrogliare perché Francia e Germania non hanno voluto regole
Prodi: la Grecia ha imbrogliato? Colpa di Francia e Germania
I due stati, afferma in un’intervista l’ex presidente della Commissione europea, furono i primi a “non rispettare gli obblighi e non vollero la sorveglianza”. L’asse Berlino-Parigi è un motore che non funziona più.
Intervista di Ruggero Po a Romano Prodi trasmessa da Radio Anch’io su Radio Uno il 28 agosto 2012
(WSI-ASCA) Roma – “Quando ci sono tanti protagonisti, come nell’Unione europea, prevedere la crisi non e’ difficile. Ne parlai con Kohl che mi diede una risposta saggia: ‘Abbiamo fatto un tale sforzo a fare l’euro, i tedeschi volevano rimanere nel marco, per favore andiamo avanti cosi’ e, pezzo per pezzo, verranno le riforme che vuoi’. L’Europa e’ tuttavia poi entrata nel periodo della paura della disoccupazione, dei cinesi, della globalizzazione e, subito, tre anni dopo, in una drammatica riunione della Commissione europea, Francia e Germania furono le prime a non rispettare gli obblighi e non vollero la sorveglianza“.
Lo spiega l’ex premier Romano Prodi, gia’ presidente della Commissione europea dal 1999 al 2004, intervistato da ”Radio Anch’io”, su Radio Uno, parlando della crisi dell’Unione europea e del ‘no’ che dissero Francia e Germania a controlli piu’ stringenti sui paesi membri dell’Unione. Così, ha aggiunto, “la Grecia ha potuto ‘imbrogliare’ come ha voluto perche’ Francia e Germania non hanno voluto che si mettessero delle regole. Ci sono delle colpe che pesano“.
La Francia e la Germania, continua, non hanno l’ambizione di guidare da sole l’Europa perche’ “nel motore franco-tedesco i due cilindri non sono piu’ uguali, uno e’ un cilindrone, l’altro un cilindrino, questo motore non funziona“. Dunque, Parigi e Berlino non cercano di isolare Roma?. ”Credo proprio di no – ha spiegato – perche’ i tempi dei vertici Sarkozy-Merkel, in cui lei dettava le regole e lui faceva la conferenza stampa, sono finiti. I francesi hanno capito che e’ un gioco che dura poco. Non credo ci sara’ un’altra fase come la vecchia fase”.
E comunque, ha concluso Prodi, ”sia chiaro che una fase di accordi parziali senza nuove regole e’ destinata a fallire perche’ nessun paese ci sta”.