Rischiamo l’incidente che provoca una tragedia – l’Italia è irrilevante

Prodi “Equilibri fragili
Rischiamo l’incidente che provoca una tragedia
E l’Italia è irrilevante”
L’analisi del Professore: “Tra la guerra a Est che non si ferma e quella in Medioriente che cresce, la situazione internazionale non è mai stata così fragile”

Intervista di Giovanni Egidio a Romano Prodi su La Repubblica del 10 agosto 2024

«Tra figli, parenti e nipoti siamo una ventina di persone, diciamo che festeggio con la mia tribù». Romano Prodi a 85 anni compiuti (ieri), un giorno sì e uno no corre ancora. «Oggi però no, mi sono già spostato abbastanza tra viaggi e traghetti. Correrò domani». È il suo secondo compleanno senza la moglie Flavia, scomparsa nel giugno del 2023. E il dolore  non dà segni di cedimento. «L’anno scorso fu molto dura spegnere le candeline senza di lei. E quest’anno anche. Direi proprio uguale. Però non posso farci nulla, la vita è questa, ci sono cose che capitano e basta, dobbiamo sforzarci e adeguarci. È quello che provo a fare ogni giorno».

La sua terapia è stata aumentare gli impegni?

«Esattamente. Da novembre a oggi sono stato in Cina a visitare la China Europe International Business School, poi in America, Armenia, Argentina e di nuovo in Cina. Qualche tempo fa ero ad Harward, dove ho incontrato degli psichiatri americani a un convegno, a cui ho detto che stavo meditando di allentare la mia agenda per riposarmi un po’ di più. “Non lo faccia – mi hanno detto – perché nei buchi dell’agenda si infila il signor Alzheimer”. E io, finché posso, non lo farò».

Un anno in giro per il mondo nell’anno in cui il mondo è stato attraversato da venti di guerra e crisi internazionali come non capitava da molto tempo. Cosa la preoccupa di più, dei tanti fronti incandescenti?

«Oggi mi preoccupa la possibilità  di  un incidente. In una situazione di tensioni diffuse e al momento tutte prive di soluzioni a vista. Un incidente potrebbe innescare una vera tragedia. E all’incidente ci siamo già andati vicini in più di un’occasione. Ecco, quello mi preoccupa e mi angoscia, perchè tra la guerra a Est che non si ferma e quella in Medioriente che cresce, la situazione internazionale non è mai stata così fragile».

Crede all’ipotesi della tregua a Gaza di cui si sta discutendo in questi giorni?

«Se ne discute da tempo di una tregua, e ogni volta ci si spera, più che crederci. Perchè qui il rischio è che si arrivi a una tregua a Gaza quando Gaza non c’è più».

La crescente tensione tra Iran e Israele  al momento è il fronte più rischioso nella scena internazionale, o resta l’infinita guerra tra Russia e Ucraina il nervo scoperto del mondo?

«In questi giorni sì, il fronte mediorientale  è il più rischioso per tutti. Ma per gli effetti sugli equilibri internazionali è ancora la guerra tra Russia e Ucraina il terreno su cui bisognerebbe riuscire a intervenire in cerca di un accordo. Ma nessun accordo ci sarà fino a che non si voterà in America, e quindi inutile farsi illusioni, almeno per i prossimi mesi».

A proposito di America, quante possibilità ha Kamala Harris di risalire nei sondaggi e vincere?

«Cominciamo col dire che Biden non aveva nemmeno una possibilità di vincere. E quindi la Harris ne ha già molte di più. E poi bisognerà vedere come andranno i duelli televisivi, come se la giocherà in questi primi mesi e come risponderà Trump. Intanto, qualche primo segnale incoraggiante si inizia a vedere. La raccolta fondi che ha dato una risposta notevolissima lo è sicuramente. Perché non sono soldi arrivati da ricchi signori, ma da gente comune. E poi la Harris si è scelta un vice che la aiuterà, a differenza di Trump che ha scelto una sua fotocopia».

Il fronte interno, cioè l’Italia, che partita sta giocando in tutto questo?

«Mi sembra che nel Paese prevalga l’inedia, a tratti il nulla assoluto, il che ci sta relegando a un ruolo di pressoché totale irrilevanza. E anche questo non mi è di grande conforto».

Nella sua città, Bologna, il 2 agosto si è riaccesa la polemica, coinvolgendo anche la premier Meloni. Che idea si è fatto?

«Purtroppo quest’anno non ho potuto esserci. Però una cosa credo che la si possa dire: rispettare le sentenze per quello che sono e per quello che dicono sarebbe doveroso, da parte di tutti, indipendentemente dal ruolo che ricoprono. Che poi mi sembra sia la stessa cosa che ha detto benissimo il Presidente della Repubblica. Tutto qua».

Che regali ha ricevuto per il suo compleanno?

«Sto ricevendo un numero spropositato di auguri da ogni parte dell’Italia e anche del mondo. Ed è stato un regalo bellissimo».

E che regalo vorrebbe ricevere?

«Io non ho bisogno di nulla, ma se da qualche parte avanzasse un’ipotesi concreta di pace su almeno uno dei due fronti di guerra che tengono in ansia il mondo, ne sarei davvero felice».

 

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Dati dell'intervento

Data
Categoria
agosto 10, 2024
Interviste