Aprire il mercato del rating ad autorità sovranazionali. Mai avuto contratti con analisti cinesi
Mai avuto contratti con gli analisti cinesi
Comunicato di Romano Prodi del 17 gennaio 2012
Con riferimento ad alcuni articoli pubblicati in questi giorni, ribadisco che non da oggi ma da molto tempo ho sottolineato la necessità di aprire il mercato del “rating” oltre le tre agenzie che, proprio per il loro costante coordinamento, avevo già da tempo soprannominato “qui, quo, qua“.
Sarei perciò ovviamente felice che entrino in fretta altre imprese in questo settore così delicato, e tra queste vi può essere evidentemente posto per Dagong, con cui non ho avuto e non ho alcun rapporto economico ma che ho conosciuto nel corso della mia permanenza in Cina e il cui arrivo in Europa dovrebbe essere salutato con favore.
Trovo infatti normale che i cinesi, che sono diventati grandi investitori e prestatori, vogliano avere la possibilità di dire la loro sul rating ed è interesse di tutti che questo avvenga in un contesto di regole condivise.
Voglio infine aggiungere che, data la delicatezza del “rating” nei confronti degli Stati e dei debiti sovrani, questa attività dovrebbe vedere come protagonisti anche autorità sopranazionali come il Fondo Monetario Internazionale e istituzioni dell`Unione Europea.
Romano Prodi