Brainstorming a Pechino con Prodi star
IDEE PER LA CRISI
Brainstorming a Pechino con Prodi star
Articolo di J. J. Gittes per Il Riformista del 5 luglio 2009
Dal 2 al 4 luglio si sono riuniti a Pechino i migliori produttori di idee al mondo per il primo Global Think Tank Summit. Un centinaio di organizzazioni sono stati convocati dalla Cciee. China Center for the Economie Exchange per un consulto sulla governante economica mondiale.
Hanno partecipato esperti prestigiosi. Esponenti di centri studi, delle più importanti multinazionali, delle università e delle organizzazioni internazionali. E stata la più grande concentrazione di fosforo in Cina. Il carattere strategico dell`iniziativa cinese è stato testimoniato dal discorso di apertura di Li Kegiang, vice primo ministro e candidato favorito al timone del Pcc al prossimo Congresso. Li ha ribadito l`impegno della Cina a dare il suo contributo alla soluzione della crisi cori una politica fiscale di stimole) alla domanda. una politica monetaria non restrittiva e senza ricorrere né al protezionismo. ne a svalutazioni competitive.
Subito dopo Li e intervenuto Romano Prodi in qualità di ex presidente della Commissione europea.
Ricevuto con gli onori di un Capo di Stato, Prodi ha ribadito la necessità di un intervento condiviso e coraggioso: pur nelle difficoltà di una fase severa e contagiosa. la crisi è I occasione per mettere ordine nella casa comune. Nella scrittura di nuove regole la Cina dovrà fornire non solo risorse ma anche idee e comportamenti.
Gli interventi che sono seguiti di Kissinger e di Muharnrnad Yunus.
che ha riportato l`esperienza innovativa del microcredito, hanno seguito lo stesso percorso: serve un`intelligenza nuova per una crisi inedita.
Per ironia, mentre in Italia il presidente Hu Jintao si appresta a discutere con i grandi della terra, a Pechino vengono disegnati gli scenari futuri nei quali il pianeta dovrà roteare.
La scelta di Pechino riflette l`inadeguatezza delle armi di difesa contro le crisi. I vecchi think tank, dai più famosi a livello internazionale a quelli più discreti della Cina, vengono spesso accusati di non aver saputo anticipare l`impatto della crisi, la sua trasmissione all`economia reale, la diffusione
planetaria.
Ha prevalso in essi l`acquiescenza verso il committente, una regolarità di analisi che ha lasciato poco
spazio alla contraddizione. I pensatoi dovrebbero eccellere nelle sottigliezze interpretative, piuttosto che indulgere come usignoli dell`Imperatore.
La Cina ha compiuto inoltre un`operazione inconsueta chiedendo lumi ad osservitori stranieri, chiamati non a fornire tecnologia e capitali, ma idee e soluzioni.
E un segnale di umiltà che deriva dalla forza acquisita, una prova di maturità che segnala la volontà di integrarsi pur senza smarrire i connotati della sua diversità.
Il summit è stato infine la conferma che la Cina non può continuare a essere soltanto una macchina da produzione. una glaciale fabbrica per I`umanità.
Per essere un attore protagonista sulla scena mondiale è necessario produrre modelli oltre che merci.
diffondere softpower invece che minacce economiche.