Cosa andiamo a bombardare? Occorre un forte accordo con la Russia
Prodi: Cosa andiamo a bombardare? C’è della gente nelle città, non solo terroristi
Intervista di Giovanni Minoli a Romano Prodi su Mix24 del 23 novembre 2015
In Siria bombardare anche noi o no se si fa la coalizione? “Guardi la Germania, voglio dire: che cosa andiamo a bombardare?”. Così risponde l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24.
Quindi la posizione del governo italiano è giusta?
“Sì”, risponde l’ex premier che conclude con un invito: “Restiamo seri, quando si bombardano le città si fa anche danno. C’è della gente nelle città, non sono mica tutti terroristi, lo abbiamo visto anche noi nella Seconda Guerra mondiale”.
Bisogna fidarsi di Putin per vincere la guerra in Siria?
“In politica non ci si fida neanche della propria mamma, però è interesse avere rapporti stretti, duraturi e forti con Putin, e quando dico con Putin, dico con la Russia”
Putin dice che bisogna unirsi come contro Hitler, è uno scenario simile?
“Siamo in uno scenario completamente diverso in cui lei non può avere un fronte con i carri armati, ma deve avere un coordinamento“.
L’Europa può continuare a fare la guerra fredda a Putin con le sanzioni e poi sperare in lui contro l’Isis?
“No. Dobbiamo essere fedeli alla NATO, ma la politica della NATO che noi dobbiamo spingere è quella di non provocare ulteriori tensioni con Mosca perché non è nostro interesse e perché nel lungo periodo ci sono delle possibilità di integrazioni anzi delle necessità di integrazioni con la Russia. L’idea di portare la NATO ai confini della Russia non è un’idea politicamente intelligente”.
“L’ultimo atto del mio governo è stato insieme a Francia e Germania di mettere il veto sull’entrata dell’Ucraina e della Georgia nella NATO perché era un’ inutile provocazione che Bush voleva ma che non aveva senso. Noi abbiamo delle integrazioni forti con la Russia, l’America non le ha”.
A proposito dell’atteggiamento ambiguo della Turchia che attacca i Curdi che combattono l’Isis, la Nato non dovrebbe sanzionarla?
“No perché la Turchia è paese della NATO”. Prodi sottolinea però che la NATO potrebbe sanzionare il paese di Erdogan ma “per fare ciò ci vuole una situazione internazionale completamente chiara e completamente controllata che i dissidi attuali impediscono”.
“Putin ad Antalya non ha fatto un’accusa alla Turchia, ha fatto un’accusa a tanti Paesi, tra cui la Turchia, è una cosa molto più interessante.” Entrando nel merito del vertice di Antalya commenta: “Che siano quaranta o che siano dieci i Paesi che finanziano l’ISIS non cambia niente. Diciamo la verità, sul terrorismo c’è stata in questi anni un’ambiguità terribile. Nella mia esperienza nel Sahel, nell’Africa, tutti dicevano che arrivavano aiuti dai Paesi del Golfo, indicavano come, quando, perché. Naturalmente non è che io sia andato a visitare se arrivavano i Tupolev nella sabbia o meno, ma era, diciamo così, conoscenza comune, che ci fossero parecchi Paesi in cui il governo si schierava apertamente contro il terrorismo e poi fondazioni, associazioni, gruppi d’interesse fornivano armi o più spesso denaro, ecco”.