I cacciatori di comete alla Fondazione MAST con Prodi
Incontro con i due italiani che hanno guidato la Missione Rosetta e – primi nella storia – hanno portato una sonda spaziale su una cometa
Venerdi 16 gennaio ore 18.00 – Fondazione Mast via Speranza 42 Bologna
BOLOGNA – Venerdì 16 gennaio 2015, alle ore18.00, presso la Fondazione MAST, i due italiani che hanno guidato la Missione Rosetta incontreranno studenti, manager e ricercatori.
L’iniziativa – organizzata dalla Fondazione MAST, in collaborazione con Bologna Business School e con il magazine Technology Review del MIT – offre l’opportunità di approfondire i diversi aspetti di questa straordinaria storia di scienza e tecnologia, di management e di passione.
Oltre agli aspetti di grande interesse scientifico, la Missione Rosetta rappresenta anche un singolare caso di project management che evidenzia quali siano le condizioni di successo dei progetti complessi, di lungo periodo e sottoposti a condizioni di grande incertezza.
Dopo i saluti di Massimo Bergami (Direttore di Bologna Business School), Roberto Battiston (Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana) e Alessandro Ovi (Direttore di MIT Technology Review Italia), Andrea Accomazzo e Paolo Ferri (Capi Missione Rosetta, European Space Agency) racconteranno la storia di un progetto durato venti anni e le prove che hanno dovuto superare per raggiungere il successo.
Seguiranno i commenti di Alessandro Toso (Capo della Ricerca e Sviluppo di Dallara Automobili), Maurizio Sobrero (Professore di Innovation Management all’Università di Bologna e Alumnus del MIT) e Amalia Ercoli Finzi (Principal investigator SDI Rosetta che ha sviluppato il modello matematico alla base della missione).
Le conclusioni che saranno presentate da Romano Prodi (Presidente del Comitato Scientifico di MIT Italia e Presidente del Collegio di Indirizzo di Bologna Business School) riguarderanno l’importanza della collaborazione a livello europeo per questo tipo di progetti.
——-
Le comete sono relitti risalenti all’origine del nostro sistema solare, rimasti sostanzialmente invariati per 4,5 miliardi di anni e “congelati” al di là dei nostri pianeti esterni.
Sulla base di complessi calcoli riguardanti le traiettorie e le deviazioni della cometa CG (acronimo di 67P/ Churyumov-Gerasimenko), dopo un viaggio di 10 anni, la missione spaziale della sonda Rosetta ha reso possibile fare atterrare il suo lander – Philae – sulla superficie della cometa il 12 Novembre 2014: si tratta del primo veicolo spaziale nella storia dell’uomo che è atterrato in una cometa.
Il nome della missione rimanda alla Stele di Rosetta, perché, come quel ritrovamento ha permesso di tradurre per la prima volta la lingua egizia antica, consentendo passi da gigante nello studio dei popoli dell’antichità, l’analisi dei dati provenienti dalla cometa, insieme al campionamento del terreno, consentirà enormi passi avanti agli studi sull’origine dell’universo.
Scarica lo speciale di MIT-Technology Review