I dati dell’Italia sono molto preoccupanti. Ora servono scelte di lungo periodo
CRISI:PRODI,PREOCCUPANO DATI ITALIA ORA SCELTE LUNGO PERIODO
ELEZIONI FREQUENTI IMPEDISCONO DECISIONI RAZIONALI
(ANSA) – SARTEANO (SIENA), 25 NOV – I dati della ripresa economica dell’Italia ‘sono molto preoccupanti’, i piu’ bassi tra i paesi europei, e piu’ bassi persino dei paesi in via di sviluppo; per invertire la rotta occorrerebbero ‘scelte di lungo periodo‘ che pero’ sono rese difficili per le frequenti elezioni, che spingono invece per decisioni dettate ‘dalle emozioni di breve periodo’. Lo ha detto l’ex Premier, Romano Prodi, intervenendo al seminario del gruppo parlamentare del Pd in corso nell’Abazia di Spineto.
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(ANSA) – SARTEANO (SIENA), 25 NOV – Prodi ha affrontato il tema della globalizzazione innanzitutto da un punto di vista geopolitico, e cioe’ con il formarsi di un ‘mondo multipolare’ in cui alcuni Paesi emergenti, come India, Cina, o Brasile, stanno assumendo ruoli prima esclusivi di Stati Uniti ed Europa.
In questo scenario ‘l’Europa e’ la vera contraddizione’, ha spiegato il Professore, visto il suo scarso peso politico nonostante sia tuttora il primo esportatore e la prima area economica in termini di Pil. Questo dipende dalle divisioni che a giudizio di Prodi sono nate durante la guerra in Iraq, quando ‘si e’ smarrita la solidarieta’ ‘. Inoltre vanno aggiunte le differenze tra le strutture economiche dei Paesi dell’Unione che rendono piu’ difficile comporre gli interessi.
A questo punto Prodi ha raccontato un curioso colloquio avuto con il presidente cinese Hu Jintao: ‘Lui mi ha fatto osservare che abbiamo elezioni comunali, provinciali, regionali, senza contare quelle nazionali di ciascuno dei 27 Paesi della Ue. ‘Cosi’ pensate sempre all’oggi; per questo sono preoccupato per la democrazia in Europa’. Non era il prete giusto per questa predica – ha proseguito sorridendo Prodi – ma la predica in se’ era giusta’.
‘Servono decisioni di lungo periodo – ha osservato l’ex premier -, in contrasto con l’emotivita’ che sprigiona con le frequenti elezioni. Guardate la crisi della Grecia: nessuna decisione e’ stata presa fino alla notte delle elezioni in Westfalia. Da Oriente ci e’ arrivato un ammonimento bizzaro ma giusto. Il breve periodo non fa affrontare i problemi in modo razionale’.
Per dimostrare questo Prodi ha indicato ‘l’odio verso il fisco come strumento per raggiungere gli obiettivi nazionali.
Questa – ha osservato – e’ in contraddizione con la ripresa del Paese e con la coesione sociale. Un Paese e’ anche questo, e’ il futuro e non solo le emozioni del presente’. Parlando poi della ripresa dei diversi paesi dopo la crisi finanziaria ed economica, Prodi ha detto che ‘i dati dell’Italia sono molto preoccupanti‘. A fronte di una crescita degli Stati Uniti del 2,5%, che in Europa e’ del 2,8% e in Germania del 3,6% ‘l’Italia e’ ferma all’1,1%, e il prossimo anno andremo peggio.
Tutti crescono – ha osservato – compresa l’Africa, anche se per lei ci vorranno cento anni per raggiungere certi standard’.
Prodi ha anche ricordato la recente statistica del Fondo monetario internazionale dedicato alla crescita nell’ultimo decennio dei paesi di tutto il mondo: ‘Su 170 paesi l’Italia e’ 169/a e il 170/o e’ Haiti. Lascio all’Fmi la responsabilita’ di questi dati, ma qualcosa vogliono significare’.
Prodi ha poi criticato le politiche economiche oggi adottate.
L’ex premier ha indicato nell’industria manifatturiera e nel turismo i punti di forza: ‘Ne parliamo da anni ma le parole non si traducono mai in politiche economiche’