O diamo una mano al Tchad o verranno qui disperati
Summit a Bologna per l’emergenza Tchad
Articolo di Luca Sancini su La Repubblica del 4 aprile 2014
L’ex premier Romano Prodi ha aperto i lavori del convegno sulla desertificazione del lago nel cuore dell’Africa: “Dobbiamo dare una mano, altrimenti gli abitanti di quella zona verranno in Italia”
BOLOGNA – “O diamo una mano a queste popolazioni o verranno qui disperati”. Romano Prodi dal tavolo della Cappella Farnese a Palazzo d’Accursio, sede del Comune di Bologna, lancia una appello davanti ad una platea di 60 delegazioni provenienti dal Continente africano, ma si rivolge all’Europa e alla comunità internazionale per uno sforzo che ridia vita al lago Tchad, nel cui bacino vivono 30 milioni di persone, mentre le acque si sono già ridotte di un decimo.
Serve un miliardo di dollari per costruire un canale artificiale che utilizzando le acque del fiume Congo, per irrorare quel lago che sta lentamente scomparendo. “L’alternativa è avere milioni di nuovi immigrati in Europa – dice Prodi che presiede la Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli – da Niger, Ciad, Mali. In questi paesi in 20 anni la popolazione si raddoppierà. Io non voglio lanciare allarmi ma serve risolvere i problemi prima che si creino. Temo però che non ci sia abbastanza attenzione, altrimenti gli strumenti per aiutare l’Africa sono infiniti”.
Il progetto che Prodi ha illustrato insieme al Presidente dell’Unione Africana Abdul Aziz e alla Presidente della Commissione africana Nkosazana Dlamini Zuma, prevede progressivi piani quinquennali, “partiremo dalla rigenerazione delle falde acquifere dall’immissione di nuovi affluenti”, i cui effetti positivi dovrebbero scongiurare povertà, malnutrizione, e tensioni pericolose anche per la pace internazionale, riverbero di guerre civili e scontri tra Stati in quella zona della Terra.
Trovate le risorse, il progetto prevede passaggi intermedi e più a lungo termine fatti da opere idrauliche, adattamenti in agricoltura, nuove tecniche di irrigazione e nell’organizzazione del lavoro. Prodi ha accompagnato sottobraccio la presidente Nkosanaza Zuma verso i finestroni che si affacciano su Piazza Maggiore bagnata dalla pioggia: “Mi spiace per il maltempo – le ha detto con un sorriso – Ma è un buon auspicio. Ne cada tanta così anche sul lago Tchad, che ne ha così bisogno”.
A portare i saluti ai rappresentanti africani, molti dei quali vestiti con gli abiti tradizionali, anche il sindaco di Bologna Virginio Merola e il presidente dell’Emilia-Romagna Vasco Errani, che hanno poi assistito ai lavori. Prodi ha letto anche un messaggio di auguri del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Erano presenti anche il Presidente del Niger, Mahamadou Issoufou, il Presidente del Chad, Idriss Déby Itno e l’ex Presidente della Nigeria Olusegun Obasanjo. I lavori proseguiranno domani a Rimini al Grand Hotel.