Prodi a Novara: «In Europa c’è una democrazia che ha paura»
Incontro del professore con gli studenti novaresi all’università Avogadro
Prodi: «In Europa c’è una democrazia che ha paura»
Articolo di Mariateresa Ugazio su Il Corriere di Novara del 24 novembre 2011
NOVARA – Lectio magistralis di Romano Prodi agli studenti convenuti nell’aula magna dell’Università Avogadro. L’insigne docente (attualmente insegna alla Business School di Shangai), già ministro dell’Industria, presidente dell’Iri e presidente del Consiglio, presiede la “Fondazione per la collaborazione fra i popoli”e ha parlato sul tema “Usa Cina Africa: nuovi scambi politico economici”. Eliana Baici, preside della facoltà di Economia, ha rivolto il saluto dell’Ateneo all’illustre ospite e alle numerose autorità convenute. Dopo i saluti del presidente della Provincia Diego Sozzani e del sindaco di Novara Andrea Ballarè, è stato il rettore dell’Università Paolo Garbarino a introdurre l’argomento.
«Oggi – ha esordito Prodi – vogliamo approfondire i grandi cambiamenti che sono già avvenuti e quelli che stanno avvenendo. Stiamo vivendo non una crisi di fondo della democrazia europea, ma una crisi di passaggio, indicatrice di una democrazia che ha paura. È come se la democrazia europea fosse paralizzata dalla paura del populismo – ha spiegato – oltre che dalla paura di un mondo esterno che diventa sempre più forte. Il senso della paura e il rischio di populismo che porta con sè ha costretto e costringe i politici ad accorciare lo sguardo e l’orizzonte: ci guardiamo l’ombelico invece di guardare ciò che avviene fuori dei nostri confini mentre è necessario affrontare i problemi secondo una prospettiva di sviluppo strutturale e di lungo periodo».
Un gruppetto di sei studenti del movimento ‘Giovani Padani’ ha atteso all’uscita dell’Università Prodi e ha lanciato qualche slogan contro l’euro. «Mi dispiace di avervi fatto aspettare» ha risposto Prodi, sorridendo, prima di allontanarsi. Il segretario provinciale del Carroccio Luca Bona in una nota diffusa il 22 novembre scriveva: “Ci chiediamo che cosa possa insegnare ai giovani l’ex presidente del Consiglio che con (sua) grande soddisfazione ci regalò l’euro ad un cambio assurdo che ha penalizzato nel modo che ben sappiamo famiglie e imprese”.