Prodi: senza investimenti stranieri resteremo dei poveracci
CRISI: PRODI, SENZA INVESTIMENTI STRANIERI RESTEREMO DEI POVERACCI
(ASCA) – Milano, 10 nov – ‘Finche’ non saremo in grado di attirare investimenti stranieri in Italia, saremo sempre dei poveracci perche’ resteremo fuori dai giochi’. Questa la diagnosi dell’ex premier, Romano Prodi, sullo ‘stato di salute’ dell’economia italiana.
Per Prodi, intervenuto questa mattina a Milano a un convegno promosso dalla Fondazione Edison, la priorita’ e’ creare le condizioni per attirare ‘investimenti straneri veri, non immobiliari’, perche’ l’Italia non puo’ pensare di farcela da sola in un’economia globalizzata: ‘Occorre legarci sempre di piu’ al resto del mondo’.
Il professore, che si e’ confrontato con l’economista Marco Fortis e con il presidente di Assolombarda, Alberto Meomartini, ha citato i dati dell’Fmi che prospettano una crescite dell’1,1% del Pil italiano contro il 3,7% previsto in Germania. ‘Sono dati – e’ l’allarme lanciato da Prodi – che pongono l’Italia tra gli ultimi paesi, insieme a quelli sottosviluppati. Siamo dietro al Portogallo’. E con queste cifre ‘e’ difficile poter immaginare di far fare un salto in avanti alle nuove generazioni’. Perche’, ha proseguito Prodi, ‘senza una vera svolta, la prossima generazione vivra’ molto peggio della nostra’. E la svolta deve passare da una vera politica industriale e dai forti investimenti sulla formazione.
Sul primo punto, Prodi ha lamentato la mancanza di una vera strategia nazionale: ‘In Italia manca una politica industriale, non ce l’abbiamo da venti anni anche se la fanno tutti. La fa la Germania e la fa Obama con il settore auto, non sara’ mica un comunista’. Il tutto mentre in Italia ‘di proposte per scatti in avanti, non ce n’e”, mentre la priorita’ di una vera politica industriale nmazionale dovrebbe essere qualla di ‘favorire l’integrazione’ tra le imprese.
‘Fusioni e aggregazioni – ha spiegato Prodi – servono alle nostre imprese piccole e medie per affrontare la globalizzazzione’. Stesso discorso sul piano della formazione, con Prodi che ha sollecitato la necessita’ di investire su universita’ e ricerca, ‘se no – si e’ chiesto il professore con tono retorico – chi la salva l’Italia?’.
L’Italia delineata da Prodi e’ quella di un paese a due velocita’: ‘E’ il grande problema dell’Italia. I dati sull’industria ci dicono che abbiamo un nord molto simile alla Germania e un sud che invece e’ tristemente distante. La velocita’ della Germania arriva fino a Firenze’.
Infine una considerazione sulla situazione dei conti pubblici italiani: ‘I privati non mettono la loro ricchezza per salvare il paese. Il problema del deficit e del debito va tenuto presente. Io – ha concluso Prodi – non ci dormivo il giorno e la notte’.
FIAT: PRODI, SU TRATTATIVA SERVIVA PRESENZA CHIARA DEL GOVERNO =
(ASCA) – Milano, 10 nov – ‘Occorreva una presenza del governo in modo specifico e chiaro sulla trattativa Fiat’. Lo ha detto l’ex premier, Romano Prodi, incontrando i giornalisti al termine del suo intervento a un convegno promosso alla Fondazione Edison dove, tra l’altro, il professore ha denunciato la mancanza di una politica industriale in Italia.
Prodi, interpellato dai cronisti a margine dei lavori, si e’ poi soffermato sulla vicenda Fiat lamentando anche in questo caso l’assenza del Governo dal tavolo delle trattative. ‘L’ho detto piu’ volte – ha precisato ancora Prodi – pero’ non c’e’ stata risposta’.
FIAT: PRODI; SERVE TAVOLO MA DA GOVERNO NESSUNA RISPOSTA
(ANSA) – MILANO, 10 NOV – L’ex presidente del Consiglio Romano Prodi ha chiesto piu’ volte al Governo di aprire un tavolo con Fiat, ma non ha mai ricevuto una risposta. E’ quanto ha affermato lo stesso Prodi a margine di una presentazione alla Fondazione Edison.
‘Ho scritto due volte sul Messaggero – ha spiegato – che occorreva una presenza del Governo in modo specifico e chiaro sulla trattativa Fiat, pero’ non c’e’ mai stata una risposta’.
A Prodi era stato chiesto se il suo governo, che all’epoca non era piu’ in carica, avrebbe convocato il tavolo fin dai tempi dell’annunciata chiusura di Termini Imerese nel 2009.
G20: PRODI, EUROPA DIVISA. NON PARLO DI ITALIA =
(ASCA) – Milano, 10 nov – Sara’ un’Europa divisa e senza una strategia comune quella che si presenta al tavolo del G20 di Seoul. A sostenerlo e’ l’ex premier, Romano Prodi, che ha parlato del G20 durante il suo intervento a un convegno promosso alla Fondazione Edison di Milano.
Il problema, secondo Prodi, e’ che in Europa ‘produciamo interessi economici divergenti, mentre sarebbe necessaria una politica economica comune. non mi stupiosco delle divisioniin Europa – ha aggiunto Prodi – rappresentano diversita’ fortissime tra i paesi e le loro aspettative’.
Emblematica, da questo punto di vista, la questione dei cambi dove da parte dei paesi europei ‘manca una proposta perche’ manca una strategia di reazione. Il problema, ha spiegato Prodi, e’ che ‘in Europa c’e’ la tentazione, favorita soprattutto dalla Germania, che pensa di farcela da sola’. Con questi presupposti ‘rischiamo di andare a Seoul con comportamenti non cooperativi, lasciando spazio a chi vuole avere un ruolo piu’ forte dal punto di vista mondiale’.
Quanto al ruolo politico dell’Italia, Prodi ha preferito non affrontare l’argomento: ‘Non parlo dell’Italia – si e’ limitato a dire – non riesco a parlarne’.
PRODI, NON PARLO DELL’ITALIA, NON CI RIESCO
LUNGO APPLAUSO IN FONDAZIONE EDISON
(ANSA) – MILANO, 10 NOV – ‘Non parlo dell’Italia, non ci riesco’. Lo ha detto l’ex presidente del consiglio ed ex presidente dellaCommissione Europea Romano Prodi intervenendo alla presentazione del volume ‘Fondazione Edison. Dieci anni per l’economia italiana in Europa’ nella sede del gruppo energetico in Foro Buonaparte. L’affermazione ha scatenato un lungo e fragoroso applauso tra i presenti in sala.
Al tavolo con Prodi anche Umberto Quadrino, presidente della Fondazione, Alberto Meomartini, presidente di Assolombarda e gli autori del volume Marco Fortis e Alberto Quadrio Curzio. Assente Emma marcegaglia, presidente di Confindustria, che ha dato forfait all’ultimo momento.