Sei anni di Primarie. Il Record è di Prodi
SEI ANNI DI PRIMARIE, IL RECORD E’ DI PRODI /ANSA
ANCHE VELTRONI E BERSANI SCELTI COSI’; MA A DESTRA NON PIACCIONO (ANSA) –
ROMA, 12 OTT – Fino al 2004 se ne parlava a intervalli di quattro anni, quando negli Stati Uniti i democratici e i repubblicani dovevano scegliere i loro candidati alle presidenziali. Da allora sono diventate un rito irrinunciabile dei partiti del centrosinistra. Le primarie del 2005 incoronarono Prodi candidato dell’Unione, quelle del 2007 Veltroni segretario del Pd, quelle del 2009 Bersani.
L’idea venne per primo ad Arturo Parisi, all’epoca stretto collaboratore di Prodi: fu lui a convincere il Professore che le primarie avrebbero tagliato le ali alle vecchie logiche di partito funzionando anche come un potente tonico per gli elettori del centrosinistra, che si sarebbero sentiti coinvolti in prima persona.
Un primo esperimento si tenne in Calabria, dove gli elettori del centrosinistra , il 28 novembre del 2004, scelsero Agazio Loiero come candidato della coalizione per le elezioni regionali. Qualche mese dopo, il 16 gennaio del 2005, fu la volta della Puglia, dove Nichi Vendola, allora braccio destro di Fausto Bertinotti in Rifondazione Comunista, vinse le primarie del centrosinistra.
Tutto era pronto per lanciare le primarie su scala nazionale.
Oltre Romano Prodi, parteciparono alla contesa altri sette candidati: Antonio Di Pietro, Fausto Bertinotti, Clemente Mastella, Ivan Scalfarotto e la no global Simona Panzino. Il 16 Ottobre del 2005 4milioni e311mila persone (record ancora imbattuto) si registrarono per poter votare in uno dei 9.800 seggi allestiti.
Da allora, si primarie ce ne sono state molte altre, e tutte a sinistra.
Il centrodestra non le ama: solo Gianni Alemanno si e’ spinto a proporle, con il sottinteso che le avrebbe vinte Berlusconi. Ma perche’ sprecare tempo e denaro se tutti sanno che le vincerebbe Berlusconi? Davanti a questa obiezione, l’argomento e’ stato archiviato, salvo essere ripreso in chiave polemica da qualche ‘finiano’.
A sinistra, invece, le primarie, tra fasi di stanca e momenti di suspense, le primarie hanno ormai preso piede. E non solo per la scelta del candidato premier. Il pd , dal momento della sua nascita, ha scelto con le primarie due segretari: Walter Veltroni (14 ottobre 2007,3milioni e 5000mila votanti) e Pierluigi Bersani , (25 ottobre 2009, 3milioni 100mila votanti). Qualche resistenza, in realta’, c’e’ sempre stata anche nel Pd.
Il compromesso tra entusiasti alla Parisi e tiepidi alla D’Alema ha portato a uno statuto in cui, se alle primarie nessun candidato segretario prende piu’ della meta’ dei voti, bisogna andare al congresso e ripetere la votazione (capito’ a Bersani che perse piu’ voti degli sfidanti Franceschini e Marino ma restando sotto il 50 per cento).
La tendenza delle ultime primarie va verso l’incertezza del risultato. Se Bersani non straccio’ l’avversario, Nichi Vendola addirittura ribalto’ il pronostico, battendo in Puglia nel gennaio del 2009 Francesco Boccia, il candidato voluto da Massimo D’Alema. E ora proprio Bersani e Vendola molto probabilmente si ritroveranno a sfidarsi per la guida della coalizione alle prossime politiche.