Prodi apre a Pechino il primo Global Think Tank Summit
(ECO) *** Cina: Prodi apre a Pechino il primo Global Think Tank Summit il primo Global Think Tank Summit
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 03 lug – Accolto con tutti gli onori dell’uomo di Stato, Romano Prodi ha aperto ieri a Pechino, insieme al vice primo ministro cinese Li Keqiang, il primo Global Think Tank Summit sulla crisi economica e sulle possibili soluzioni per una ripresa dell’economia mondiale. All’incontro, che durera’ fino a domani, sono presenti tra gli altri anche Henry Kissinger, il presidente del board del Brookings Institution, John Lawson Thornton, e il segretario generale della conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo Supachai Panitchpakdi. Al Forum sono accreditati mille partecipanti e 500 giornalisti, di cui 200 stranieri. Osservatorio Asia e’ l’unico Think Tank italiano presente.
Dpe
(ECO) Cina: Prodi apre a Pechino il primo Global Think Tank Summit -2-
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 03 lug – Durante la cerimonia di inaugurazione, Prodi ha affermato che il summit di Pechino e’ un occasione unica per offrire spunti per una strategia di uscita dalla crisi finanziaria. “Penso fermamente – ha detto a China Radio International – che sia stata una idea innovativa a livello mondiale. Questi Think Tank sono estremamente influenti ma rari. Gli esponenti politici hanno scarse opportunita’ di confronto; obbligarli – o invitarli come in questo caso – significa proporre nuove soluzioni per superare la crisi, quindi aiutarsi vicendevolmente ad uscirne”. Prodi ha aggiunto che il summit offrira’ una piattaforma di scambi per esperti, ricercatori e imprenditori dei vari paesi; puo’ essere definito, quindi, un grande contributo della Cina al mondo.
Oltre ai politici gia’ citati, il “Global Think Tank Summit”, vedra’ radunati i rappresentanti di piu’ di cento organizzazioni mondiali. Il summit e’ stato organizzato dal China Center for International Economic Exchanges (CCIEE), un nuovo think tank fondato lo scorso Marzo – con a capo l’ex vice Premier cinese Zeng Peiyang – su ispirazione politica ma con legami non vincolanti con l’Esecutivo. Nel suo board siedono infatti anche Lou Ji Wei (Presidente della China Investment Corporation, il Fondo Sovrano che gestisce parte delle riserve) e Chen Yuan (Presidente della China Development Bank). Gli interventi dei partecipanti verteranno sulla crisi economica e sulle possibili soluzioni per una ripresa dell’economia mondiale. Si analizzera’ la crisi finanziaria ed il suo impatto sull’economia; si valuteranno inoltre gli strumenti a disposizione non tanto dei singoli governi, quanto della comunita’ internazionale.
Infine verranno delineati gli scenari all’uscita della recessione. “Con questa iniziativa Pechino – commenta Alberto Forchielli, presidente di Osservatorio Asia – compie una triplice operazione: riconosce che la crisi sara’ lunga e dolorosa, che il mondo si presta solo ad analisi complesse, che c’e’ bisogno anche degli stranieri per migliorare. Una scelta inconsueta per un paese intriso di nazionalismo ed abituato a discutere con segretezza nelle sue assisi. Rappresenta una prova di umilta’ che deriva dalla consapevolezza che, per quanto potente, la Cina non riuscira’ da sola ad uscire dalla crisi”.