Una guerra mondiale a tappe: conseguenze e prospettive nella politica e nell’economia
Una guerra mondiale a tappe: conseguenze e prospettive nella politica e nell’economia
Intervento di Romano Prodi a Cornellà Creació il 22 gennaio alle 13.30
Presidente della Commissione europea tra il 1999 e il 2004, è stato determinante anche nella politica italiana nel suo ruolo di Presidente del Consiglio. Romano Prodi ha avuto il compito di inaugurare la settima edizione di Cornellà Creació all’Auditorium di Cornellà. Un forum in cui Prodi espone il suo punto di vista sulla situazione economica e politica.
Romano Prodi – a Cornellà Creació from Romano Prodi on Vimeo.
Prodi riflette su come si è arrivati alla difficile situazione odierna. Nei convegni, ha sempre di più sentito rimpiangere la guerra fredda.
La fine della guerra fredda è accaduta in modo del tutto inaspettato.
Dopo il crollo dell’URSS si è passati al monopolarismo, dove una sola potenza mondiale avrebbe dominato il Mondo.
Oggi la situazione è molto più complessa e meno definita, siamo passati da un mondo bipolare a un mondo multipolare ma siamo arrivati a un mondo multipolare.
Gli errori degli Stati Uniti, le guerre in Iraq e in Afghanistan, hanno dimostrato che questi non possono più esercitare il potere che esercitavano prima perché la società americana non può più tollerare i cadaveri che tornano in Patria.
Questo ha cambiato la situazione del mondo perché le guerre non si vincono coi droni o con gli aereei ma solo con gli scarponi. L’America rimane il numero uno nell’economia e nella finanza, ma non si è liberata dalla terribile eredità di un decennio difficile.
Di fronte a questo domino si contrappone la Cina, che con le riforme iniziate da Deng nel 1978 è diventata la seconda potenza globale e presto diventerà la prima.