Il monito di Prodi a Bersani “Il Pd non è un partito centrista”
Intervista di Marco Marozzi a Romano Prodi su La Repubblica del 17 gennaio 2010
Benedice Emma Bonino nella sua corsa per il Lazio. «Come mio ministro è stata bravissima e leale, molto leale. E tale è rimasta dopo. Se c´è qualcuno che può vincere, è Emma». Con un avvertimento: «Deve però dimostrare di essere la sintesi di una coalizione, di essere capace di unire».
Romano Prodi fino ad ora ha evitato “incursioni” nella gestione “bersaniana” del Pd. Ma al convegno per ricordare Ermanno Gorrieri non riesce a trattenersi. E da il suo placet alla “corsa” dell´esponente radicale nel Lazio. Nello stesso tempo veste i panni del “padre nobile” e trasmette qualche raccomandazione ai democratici. A cominciare dal rapporto con l´Udc di Pier Ferdinando Casini: va bene l´alleanza ma non può essere a trazione “casiniana”. Bisogna evitare omologazioni «centriste».
I punti di riferimento devono rimanere i «valori» e il «fare». «Sono un testone: bisogna essere coerenti in politica e nell´etica». E in questo senso più che il centrismo sarebbe indispensabile l´impegno dei cattolici in politica: «Se ne sente la mancanza». Il Professore, dunque, accetta il ruolo di “saggio”: «Il rischio vero è che persino un settantenne si senta giovane, con questi chiari di luna».
Nel palazzo modenese voluto da Gorrieri e da un sindaco comunista, Prodi evoca l´Ulivo e il Pd. In prima fila i dirigenti regionali democratici, il bersaniano Bonaccini e la franceschiniana Bastico, parlamentari, professori, cooperatori, il capo degli europarlamentari Pd, Sassoli.
Clima da cantiere, con Prodi che parla del rapporto fra comunisti e cattolici. «Gorrieri fu di un anticomunismo totale e intransigente reso diverso dal rapporto con la vita quotidiana. In Italia invece dopo la caduta del Muro si è aperta la grande stagione dell´anticomunismo globale». Come reagire? «Si sente tantissimo la necessità del cristianesimo sociale» dice l´ex premier. «I cattolici hanno perduto la propria missione all´interno degli schieramenti poiché i loro valori non sono stati tradotti in politica. Bisogna annunciare i valori e starci dentro. Senza un progetto hai perso. I valori non tradotti in conseguente azione politica sono solo enunciazione. E le enunciazioni in politica non contano niente. Non farle seguire da atti coerenti lascia spazio a qualsiasi aberrazione».
Il ragionamento ricade nel confronto in vista delle prossime regionali. «Il rapporto quotidiano fra il politico e la sua gente – avverte Prodi – è reso impossibile dall´attuale legge elettorale per il Parlamento». Per questo chiama ancora una volta il Pd a mobilitarsi contro il sistema a liste bloccate voluto da Berlusconi nel 2005. «Ha creato l´anonimato fra i parlamentari. Con conseguenze enormi, terribili. La perdita di rapporti fra rappresentato e rappresentante rende inutile, senza senso, parlare di federalismo, localismo, autonomia. La politica sarà sempre sottoposta al potere centrale se non risponde nel quotidiano alla propria gente».
Il senatore veltroniano Giorgio Tonini dice che l´ex premier durante il suo governo «teneva conto della complessità della baracca». «In alcuni momenti – commenta l´interessato – tenevo conto solo io di questa complessità». Una riflessione che adesso riguarda il nuovo partito. La distanza con il gesuita padre Bartolomeo Sorge, presente al convegno, è su questo nettissima. Il religioso cita Lorenzo Dellai, ex-Margherita ora con Rutelli, e delinea la creazione di un aggregazione centrista, con il Pd e Casini. «L´onorevole Sorge – commenta con una punta di ironia – ci ha parlato di un partito politico… di centro». «Gorrieri – avvisa Prodi, al centro e a sinistra – non è mai stato innamorato del blairismo e su questo siamo stati felicemente d´accordo». E rispetto a «sindacato, partito, autorità ecclesiastica» era «non ribelle ma testone».
Luciano Guerzoni, presidente della Fondazione Gorrieri, lo blandisce: «Siete uguali». Prodi ride e ringrazia. «Testone è un termine emiliano. Se non sei così, è difficile nella vita politica di oggi essere coerenti, fedeli ad un´etica, ad una direzione».